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Visconti, Lodovico: Trovamenti risguardamenti la topografia urbana
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.13634#0281
Trovamenti risguardanti la topografia urbana
261
TROVAMENTI
RIGUARDANTI LA TOPOGRAFIA URBANA
I lavori che si eseguiscono pel Collettore sinistro, presso la
piazza della Bocca della Verità, alla distanza di circa metri quattro
dalla basilica di S. Maria in Cosmedin, più verso il luogo già
detto Sali acce e l'antica porta Trigemina, hanno recato in luce,
alla profondità di circa due metri dal piano odierno della strada,
una rete di cloache antichissime, costruite con massi di tufa, le
quali certamente risaliscono al tempo dei Re. Ne diamo un
qualche cenno soltanto, confidando che questa rilevante scoperta
sarà in appresso dichiarata, con quella competenza che gli è
propria, dall'illustre collega, prof. Lanciarli.
La parte finora osservata si compone di due grandi canali
curvilinei, l'uno maggiore dell'altro (il maggiore è largo m. 3,00,
compresavi la istruzione), a cui fan capo due altri minori e
traversi: i due maggiori si uniscono poi ad angolo acuto, for-
mando un solo canale, che si porta verso il Tevere, con direzione
divergente dalla Cloaca Massima, cioè più a valle del fiume, ove
andava a scaricarsi, forse a non molta distanza dall'antico ponte
Sublicio, situato, com' è ben noto, fra l'Aventino ed il Giani-
colo, e di cui nel 1878 furono distrutti gli ultimi avanzi (vi-
sibili nella pianta del Nolli) non senza prima averne osservato,
in fondo alle pile superstiti, la struttura primitiva a grandi massi
di peperino (1). Secondochè mi accerta l'ispettore della nostra Com-
(*) È presso di me un disegno a penna della pianta e della sezione
della pila centrale del ponte Sublicio, tratto dal libretto di memorie dell' inge-
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TROVAMENTI
RIGUARDANTI LA TOPOGRAFIA URBANA
I lavori che si eseguiscono pel Collettore sinistro, presso la
piazza della Bocca della Verità, alla distanza di circa metri quattro
dalla basilica di S. Maria in Cosmedin, più verso il luogo già
detto Sali acce e l'antica porta Trigemina, hanno recato in luce,
alla profondità di circa due metri dal piano odierno della strada,
una rete di cloache antichissime, costruite con massi di tufa, le
quali certamente risaliscono al tempo dei Re. Ne diamo un
qualche cenno soltanto, confidando che questa rilevante scoperta
sarà in appresso dichiarata, con quella competenza che gli è
propria, dall'illustre collega, prof. Lanciarli.
La parte finora osservata si compone di due grandi canali
curvilinei, l'uno maggiore dell'altro (il maggiore è largo m. 3,00,
compresavi la istruzione), a cui fan capo due altri minori e
traversi: i due maggiori si uniscono poi ad angolo acuto, for-
mando un solo canale, che si porta verso il Tevere, con direzione
divergente dalla Cloaca Massima, cioè più a valle del fiume, ove
andava a scaricarsi, forse a non molta distanza dall'antico ponte
Sublicio, situato, com' è ben noto, fra l'Aventino ed il Giani-
colo, e di cui nel 1878 furono distrutti gli ultimi avanzi (vi-
sibili nella pianta del Nolli) non senza prima averne osservato,
in fondo alle pile superstiti, la struttura primitiva a grandi massi
di peperino (1). Secondochè mi accerta l'ispettore della nostra Com-
(*) È presso di me un disegno a penna della pianta e della sezione
della pila centrale del ponte Sublicio, tratto dal libretto di memorie dell' inge-