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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 20.1892

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Cantarelli, Luigi: Il vicariato di Roma, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13634#0366

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340

Il vicariato eli Roma

IL VICARIATO DI ROMA

(Continuazione, vedi fase, prec.)

V. — Samnium.

Al tempo di Diocleziano, il Sannio era unito alla Campania
se ce ne manca la prova diretta, perchè il catalogo Veronese è,
pur troppo lacunoso, in questo punto, ne abbiamo, peraltro, una
prova indiretta nel liber coloniarum {Róm. Feldm. I, 229), ove,
fra le città della Campania, ne sono enumerate sei di origine
sannitica, Allifae, Aesernia, Bovianum, Saepinum, Telesia, Te-
reventum, le quali dall'imperatore Augusto erano state annesse
alla prima regione (*). Nella seconda metà del quarto secolo,
il Sannio fu reso indipendente dalla Campania (2); nelle la-
pidi, i suoi governatori che cominciano ad apparire nel 352
(C. IX, 2639) e portano il nome di praesides Samnii od anche,

semplicemente, quello di rectores provinciae (la quale provincia
s'intende essere il Samnium dalle località in cui furono ritrovate
le lapidi), hanno, di solito, il predicato di perfectissimi, ma,
talvolta, anche quello di clarissimi (C. IX, 2639) e di spectabìles
(C. X, 4859). Come già si è detto, ragionando dei governatori
della Campania, Giulio Festo Imezio, nella lapide che lo riguarda
(C. VI, 1736) è chiamato consularis Campaniae cum Samnio,

(!) Iullian, op. cit. p. 79 e 207. Sul Sannio cf. Bocking, Notitia II,
436*; Mommsen, Róm. Feldm. II, 206; C. IX, p. 203. Il Sannio doveva fornire
alla città di Eoma, i suini, come tributo speciale (Nov. Val. 35, 1, 1. 4).

(2) Polem. Silv. p. 255 Seeck. Notitia Dignitatum, p. 106, 163 Seeck.
 
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