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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 22.1894

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Pascal, Carlo: Il culto di Apollo in Roma nel secolo di Augusto
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https://doi.org/10.11588/diglit.13636#0095

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Il culto di Apollo in Roma ecc.

con divini prodigi, di cui la sua alunna in terra, la Sibilla, si fa-
ceva interprete al mondo.

Vogliamo riassumere in poche parole questa seconda parte
del nostro lavoro. La ragione del culto speciale di Apollo nel
secolo di Augusto bisogna ricercarla nel fatto che nella coscienza
religiosa del secolo era penetrato il sentimento, si fosse ormai
giunti all'ultima era predetta dalla Sibilla, èra dopo la quale
ritornerebbero ai loro principi le cose tutte. Tale ultima epoca
era infatti assegnata dai vaticini antichi ad Apollo; e in tal
forma mitica era involuto un concetto filosofico ed astronomico,
come in tutte le grandi forme mitiche antiche; filosofico, e fisico
al tempo stesso, in quanto al fuoco si assegnava la virtù distrut-
trice e rigeneratrice dell'universo; astronomico, in quanto l'era
di Apollo segnava il compiersi di determinati periodi del giro
solare. — jffi naturale che il sentimento popolare sfrondasse tutto
ciò che nel complesso delle dottrine metacosmiche, si riferiva a
mutamenti di cose delle quali si ha la percezione diretta; abban-
donasse quindi l'idea della combustione, nel senso puramente
fisico; rimase però la parte formale della leggenda tutta; e la
credenza nel giro periodico dei secoli, nel patrocinio su ciascun
secolo affidato a una divinità, come sul decimo secolo ad Apollo,
nel rinnovarsi eterno di tali secoli, e nel ritorno quindi dei se-
coli aurei, dei regni saturnii (ecl. IV di Verg. v. 6 ' redeunt sa-
turnia regna ' ).

Roma ottobre 1893.

Carlo Pascal.
 
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