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Nuove osservazioni sulle epigrafi votive ed onorarie
appartiene all'epoca di Alessandro Severo o dei Gordiani, nelle
pagine seguenti vorrei ragionare dei frammenti che .lo Henzen
attribuì a Settimio Severo e a monumento che credette eretto nel
209 d. C. dai militi della'coorte prima pretoria.
Tanto nel Bull. 1. c. quanto nel voi. VI del Corpus, ove
questi frammenti sono inseriti sotto il numero 2385, alla parte
anteriore della base è attribuita l'iscrizione dedicatoria a Settimio
Severo, ai lati e alla parte opposta le liste dei nomi e delle città.
Però, questi ultimi pezzi stanno, quasi senza che siasi tentato di
ricongiungerli, separati fra loro. Ad ordinarle valse moltissimo la
cura del compianto Gio. Schmidt il quale riconobbe che
(') Mi sia permesso di consacrare alcune righe alla memoria di un
collega ed amico benemerito negli studi epigrafici ed anche in ispecio delle
iscrizioni urbane, il quale è stato rapito alla scienza mentre questo pagine
sono state scritte. Giovanni Schmidt nato nel 1850 a Schmicdeberg in
Sassonia, studiò filologia ed antichità nelle università di Halle e Bonna. Ottenne
la laurea dottoralo nel 1874 e quattro anni dopo la libera docenza per la
la sua tesi de seviris Augustalibus (Halis 1878), la quale dimostra una estesa
conoscenza del materiale epigrafico. Il suo desiderio di potere allargare
questi studi fu appagato quando egli ottenne per l'anno 1878-79 lo stipen-
dio dell'Istituto archeologico. Nei due anni seguenti egli percorse l'Italia,
la Grecia ed una parte dell'Asia minore. Durante il suo soggiorno a Roma
aiutò lo Henzen nella compilazione del volume VI del Corpus : del suo
lavoro indefesso e coscienzioso danno testimonianza molte pagine dell'opera,
mentre le pubblicazioni periodiche degli Istituti di Roma e di Atene con-
tengono parecchi suoi articoli sopra temi epigrafici ed archeologici. Pose
fine alle sue peregrinazioni nel 1880 con un viaggio in Sardegna, essondo
stato incaricato dal Mommsen di raccogliervi materiali per il volume X del
Corpus. Dopo il suo ritorno nella patria, il Mommsen gli affidò la conti-
nuazione del voi. VIII del Corpus (InscripHones Africae). Nell'inverno del
1882-83 lo Schmidt per sei mesi percorse le provincie soggette al dominio
francese: od il ricco frutto della sua attività riempì la maggior parte del
voi. V dell''Epliemeris epigraphica (p. 265-568). Nel 1883, ottenne una cat-
tedra di professore e fu trasferito all'università di Giessen. Due anni dopo,
egli partì per la seconda volta per l'Africa, ma questo secondo viaggio
riuscì meno felice del primo. Il suo desiderio di penetrare in regioni lon-
tane, ma che promettevano gran frutto all'esploratore, lo spinse a fatiche
soverchie, alle quali non poteva resistere nemmeno la sua costituzione ro-
busta. Colpito di fiera malattia in mezzo al deserto, dovette ritornare in
Europa: e sebbene guarito in apparenza, riportò il germe del male, al
quale dopo lunghe sofferenze dovette soccombere. Non perciò desisteva nella
Nuove osservazioni sulle epigrafi votive ed onorarie
appartiene all'epoca di Alessandro Severo o dei Gordiani, nelle
pagine seguenti vorrei ragionare dei frammenti che .lo Henzen
attribuì a Settimio Severo e a monumento che credette eretto nel
209 d. C. dai militi della'coorte prima pretoria.
Tanto nel Bull. 1. c. quanto nel voi. VI del Corpus, ove
questi frammenti sono inseriti sotto il numero 2385, alla parte
anteriore della base è attribuita l'iscrizione dedicatoria a Settimio
Severo, ai lati e alla parte opposta le liste dei nomi e delle città.
Però, questi ultimi pezzi stanno, quasi senza che siasi tentato di
ricongiungerli, separati fra loro. Ad ordinarle valse moltissimo la
cura del compianto Gio. Schmidt il quale riconobbe che
(') Mi sia permesso di consacrare alcune righe alla memoria di un
collega ed amico benemerito negli studi epigrafici ed anche in ispecio delle
iscrizioni urbane, il quale è stato rapito alla scienza mentre questo pagine
sono state scritte. Giovanni Schmidt nato nel 1850 a Schmicdeberg in
Sassonia, studiò filologia ed antichità nelle università di Halle e Bonna. Ottenne
la laurea dottoralo nel 1874 e quattro anni dopo la libera docenza per la
la sua tesi de seviris Augustalibus (Halis 1878), la quale dimostra una estesa
conoscenza del materiale epigrafico. Il suo desiderio di potere allargare
questi studi fu appagato quando egli ottenne per l'anno 1878-79 lo stipen-
dio dell'Istituto archeologico. Nei due anni seguenti egli percorse l'Italia,
la Grecia ed una parte dell'Asia minore. Durante il suo soggiorno a Roma
aiutò lo Henzen nella compilazione del volume VI del Corpus : del suo
lavoro indefesso e coscienzioso danno testimonianza molte pagine dell'opera,
mentre le pubblicazioni periodiche degli Istituti di Roma e di Atene con-
tengono parecchi suoi articoli sopra temi epigrafici ed archeologici. Pose
fine alle sue peregrinazioni nel 1880 con un viaggio in Sardegna, essondo
stato incaricato dal Mommsen di raccogliervi materiali per il volume X del
Corpus. Dopo il suo ritorno nella patria, il Mommsen gli affidò la conti-
nuazione del voi. VIII del Corpus (InscripHones Africae). Nell'inverno del
1882-83 lo Schmidt per sei mesi percorse le provincie soggette al dominio
francese: od il ricco frutto della sua attività riempì la maggior parte del
voi. V dell''Epliemeris epigraphica (p. 265-568). Nel 1883, ottenne una cat-
tedra di professore e fu trasferito all'università di Giessen. Due anni dopo,
egli partì per la seconda volta per l'Africa, ma questo secondo viaggio
riuscì meno felice del primo. Il suo desiderio di penetrare in regioni lon-
tane, ma che promettevano gran frutto all'esploratore, lo spinse a fatiche
soverchie, alle quali non poteva resistere nemmeno la sua costituzione ro-
busta. Colpito di fiera malattia in mezzo al deserto, dovette ritornare in
Europa: e sebbene guarito in apparenza, riportò il germe del male, al
quale dopo lunghe sofferenze dovette soccombere. Non perciò desisteva nella