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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 25.1897

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Mariani, Lucio: La Pallade di Piazza Sciarra
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https://doi.org/10.11588/diglit.13724#0295
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dell' esemplare romano e quella del parigino ci autorizza a cre-
dere che anche la testa avrà riprodotto più fedelmente l'origi-
nale. E da ciò viene anche confermato che V invenzione di que-
sto tipo sia più antica di quanto alcuno soleva ritenere, cioè a
dire essa appartenga al V^ anziché al IV secolo (').

Eesta ora a dire qualcosa intorno al luogo del trovamento.
Nelle vicinanze esistevano 1' arco di Claudio e i portici di Vip-
sania Pola, entrambi monumenti in cui non poteva stare una
statua di Minerva colossale ; e che la statua facilmente sia stata
trasportata lì d' altronde, lo prova anche la presenza d' un coperchio
di sarcofago, ancor meno adatto di essa a quella località. Il mo-
numento più vicino, al quale può verosimilmente riferirsi la sta-
tua, è il tempio di Minerva Campense o Calcidica, che stava, come
è noto, nel chiostro della chiesa che da esso prese il nome (2).
Si crede generalmente che l'idolo di questo tempio fosse l'A-
thena Giustiniani, che trovasi nel museo Vaticano (3). Invero le
dimensioni piccole di questa statua, alta 2 m., non sono molto
adatte per l'idolo del maggior tempio di Minerva in Roma, e
le notizie sul luogo ove essa fu rinvenuta non sono concordi. Se-
condo il commissario delle antichità di quel tempo, fu rinvenuta
nei pressi della Minerva (4) e perciò creduta l'icona del tempio
Campense; secondo altri pare invece che sia stata trovata presso
Porta Maggiore (5). Ma, dato anche che l'Athena Giustiniani ap-

(!) Tali considerazioni vanno d'accordo colle idee del Sauer ( Verhandl.
d. 43 Philol. Versamml. 1896, pag. 159 segg), che vorrebbe far risalire
V dx/nij di Kresilas a qualche anno più indietro di ciò che pensa il Furt-
waengler.

(2) Hùlsen, Forma Urbis, pag. 86; Borsari, Topografìa di Roma aut.,
pag. 292 ; Lanciani, Ruins and excavations of Rome, pag. 463.

(3) Helbig, Fuhrer, n. 51.

(4) Pietro Sante Bartoli pr. Fea, Misceli, I, pag. CCLIV, 112.

(5) V. Brami, Ruinen u. Museen, pag. 248 e Miiller-Wieseler, n. 205.
Tale notizia risale probabilmente a Pirro Ligorio, il quale come mi comu-
nica il eh. prof. Lanciani, nel render conto delle scoperte avvenute nel ninfeo
 
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