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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 37.1909

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Bartoli, Alfonso: Il panorama di Roma delineato da Hendrik van Cleef nel 1550
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https://doi.org/10.11588/diglit.14879#0010
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77 panorama di Roma

disegno del van Cleef. Questi perciò ha rappresentato la città
come se il Colosseo fosse il punto più basso e centrale di una
concavità quasi uniforme, di cui 1' orlo sono le creste del Gia-
nicolo, del Vaticano, di monte Mario, dei Parioli, del Pincio,
del Quirinale. Nella concavità attorno attorno è adagiata la città.
Il che del resto non è troppo disforme dalla realtà : chè tale in
fatto è press'a poco la giacitura di Roma. Soltanto il van Cleef
ha rialzato i livelli delle località più basse ed ha abbassato quelli
delle più alte, in maniera da poter presentare in prospettiva
anche ciò che dal punto di veduta scelto non è affatto visibile.
E si badi che tale procedimento non somiglia affatto a quello
col quale si costruiscono le piante a proiezione obliqua o « a
volo d'uccello » che dir si voglia, nelle quali le dimensioni degli
edifici non variano in rapporto alla distanza, in cui si trovino
dal punto di veduta. Nel disegno di van Cleef invece abbiamo
una vera prospettiva aerea: cioè gli edifici sono relativamente
tanto più piccoli quanto più sono distanti dal punto di veduta;
nè più nè meno di ciò che fa un pittore costruendo un quadro.
È perciò che il panorama di van Cleef, costruito artificialmente,
dà invece l'illusione che risponda esattamente al vero.

Il van Cleef ha adoperato per questo disegno il suo talento
di artista non di topografo, chè tale egli non era: e ci ha la-
sciato una rappresentazione di Roma che, tra le molte del se-
colo XVI, a me pare unica nel suo genere. Ma, sebbene con-
dotta dall'autore soltanto con intendimento d'arte, non riesce
perciò a noi meno pregevole documento per la storia e la topo-
grafia di Roma.

11 panorama rappresenta più che tre quarti della città:
potrebbe schematicamente ridursi a un triangolo di cui il ver-
tice sarebbe il punto di veduta sull'Oppio; la base, la linea
delle colline già ricordate ; gli estremi della base, le porte Por-
tuense e Nomentana. Comprende dunque tutto il Trastevere e
la parte più popolosa, più densa di fabbricati, più ricca di mo-
 
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