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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 37.1909

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Aurigemma, Salvatore: La protezione speciale della Gran Madre Idea per la nobilità romana e le leggende dell'origine troiana di Roma
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https://doi.org/10.11588/diglit.14879#0067
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È da questo appunto che acquistano tanto maggior valore i sa-
crifizi dei tauroboli compiuti in questo tempo, e solo così si
comprende il rimprovero di Simmaco a Flaviano perchè questi
non era a Roma durante le feste della Gran Madre ( « nosque
et patriam post tergimi relinquis » (')); con ciò si spiega pure
l'ardore degli apologisti cristiani nel demolire non solo il con-
tenuto etico della religione pagana, ma anche la credenza del-
l' intervento degli dei nei destini di Roma (2). Troppi dovevano
essere i ricordi delle relazioni della Madre degli dei con la
storia gloriosa della città e con la nobiltà di Roma perchè
questa non facesse tutti gli sforzi per difenderne il culto. Difesa
che diveniva ora tanto più logica pel fatto che il contatto con
le credenze mazdee aveva dato un più profondo significato al
culto della Gran Madre, evolvendo e purificando, fra l'altro,
ancbe il sacrifizio del taurobolio nel suo contenuto e nel suo
senso teologico (3).

(') Symmach., ep. II, 34. Ed. Seeck in Monum. Germ. hist., Auctores
antiquissimi, V, pag. 53.

(2J Si ricordino specialmente le ardenti parole con cui Arnobio
(adversus nationes, VII, 49, pag. 283, ed. Eeifferscheid) si scaglia contro
la credenza che attribuiva alla Gran Madre la gloriosa fine della guerra
contro Annibale, i prosperi successi delle altre imprese guerresche, e l'in-
grandimento di potere e di possessi..... u Xam et diu potens hostis ab Ita-

liae possessione detrusus est gloriosis inlustribusque victoriis decus urbi
restituitalo est pristinum et imperii fines longe lateque porrecti et innu-
meris gentibus civitatibus populis libertatis ius raptum est et ingum ser-
vitutis impositum, multaeque res aliae foris domique perfectae ineluctabili
fìrmitate gentis nomen maiestatemque fundarunt ». Di altri scrittori cri-
stiani ricorderemo ad esempio Agostino, Civ. dei, VII, 26 ; Fulgent., Jl/y-
thol., III, 5; Minuc. Felix, 7, 3.

(3) La pompa rumorosa delle feste della Gran Madre nascondeva
male — dice il Cumont (Les Jlfystères de Mithra, I, pag. 334) — il vuoto
della sua dottrina, non sufficiente più a soddisfare le aspirazioni dei de-
voti. E la teologia del culto ebbe un rialzo quando adottò certe credenze
mazdee. Così nel sacrifizio del taurobolio c'è una evoluzione di significato
teologico. Mentre in origine, quando la religione della Gran Madre adottò,
derivandolo dal culto di Anahitis, questa specie di sacrifizio, la conce-
zione che ne formava il fondo era la credenza di appropriarsi le virtù
 
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