Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 37.1909

DOI Artikel:
Gatti, Giuseppe: Il tempio di Giove Eliopolitano scoperto al Gianicolo
DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.14879#0103
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
scoperto al Gianicolo

99

strative, che sono riprodotte nelle tavole IV, V e VI del presente
fascicolo (').

Sul pendìo della collina, ed in parte internata in essa, è
stata scoperta la cella principale del tempio, che consiste in una
navata centrale terminata ad abside e divisa lateralmente in due
recessi con nicchie per le statue delle divinità (v. tav. IV). Nel
centro della cella restano gli avanzi di un'ara triangolare, costruita
in laterizio, la quale nel lato anteriore presenta un incavo destinato
forse a contenere qualche statuetta od altro oggetto sacro. Nella
nicchia principale in fondo all'abside era collocata una statua,
che si rinvenne sul pavimento avanti all'abside stessa, e che
rappresenta la divinità siriaca qui venerata, sotto le forme del
Giove greco-romano. Il re dei numi ('Ààaàog fiuai'uvg &éà>v) è
seduto in trono; ed un ampio mantello che dalla spalla sinistra
scende dietro il dorso ne avvolge le gambe, lasciando scoperta
tutta la parte superiore del corpo. Della statua mancano la testa,
il braccio destro ed i piedi con parte del sedile (v. tav. V, fig. 1 ).
Sotto il piano della nicchia stessa, cui era sovrapposta la statua,
si rinvenne un ossuario che racchiudeva un cranio umano. Questo
potrebbe essere, secondo la congettura del sig. Gauckler, un indizio
del cruento sacrificio umano, offerto nella prima fondazione del
santuario; sacrificio abituale ai Sirii, mediante il quale essi
credevano di costringere il nume ad entrare nella nuova dimora
che gli veniva consacrata, e a rimanervi come nuraen praesens.

Fu pure recuperata nello sterro della cella medesima una
grande lastra di marmo, che originariamente costituiva la mensa
di un altare e fu poi adoperata come soglia della porta del
principale recesso. Vi è incisa sul piano una iscrizione quasi

(') Anche nel Bollettino d'arte, edito dal Ministero della puhblica
istruzione (1909, fase. l°-2°, pag. 77, 78), e nella Illustrazione italiana
del 7 Marzo del corrente anno (pag. 238, 239) sono state date brevi notizie
di queste importanti scoperte archeologiche. Veggasi pure l'articolo del
sig. J. Garrire, pubblicato nel Giornale d'Italia, 13 Febbraio 1909, n. 44.
 
Annotationen