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Canina, Luigi
Descrizione dell'antico Tusculo — Rom, 1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.3742#0028
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PARTE I. STORIA CAP. I.

27

Lanuvio, Labico, Scaptia, Satrico, Aricia, Tellene, Crustumenio, Cenina, Fre-
gella, Camelia, Medullia e Boilo che pure si disse Boia (22). Siccome il Tusculo,
sì nell'una sì nell'altra esposizione, si annovera per la quarta città in cui furono
mandate le dieciotto anzidette colonie; così è da credere che quella del Tusculo
venisse inviata nei primi anni del regno di Latino, ossia circa cento anni dopo lo
stabilimento fatto da Telcgono. Con quest'avvenimento ottenne il Tusculo di en-
trare nella lega latina sì rinomata, nella quale figurava come città capitale Alba-
lunga, mentre per l'avanti si reggeva indipendentemente da alcuna unione. Non
però è da credere che colla stessa mandata della colonia albana venisse nel Tu-
sculo aumentata ragguardevolmente la popolazione; perciocché già ho dimostrato
nella sopraindicata mia opera sulla storia della Campagna romana che le colonie
albane erano composte di un piccol numero di uomini, come più palesemente si
contesta da quella che si stabilì in Roma, la quale compì il numero delle trenta
colonie albane, e come si conosce sì dalla non ragguardevole grandezza della
stessa Alba-lunga, dalla quale esse tutte si dedussero, sì dalla piccolezza degli
altri stabilimenti in cui furono fissati ; ma bensì ebbero per iscopo siffatte spedi-
zioni di convalidare la unione coi popoli del vetusto Lazio. I suddetti più antichi
stabilimenti si denotavano con il nome di prischi latini per distinguerli da quei
che si fissarono dopo la fondazione di Roma (23). Unendosi così il Tusculo alla
lega latina dovette, seguire le stesse vicende delle altre città del Lazio per sino a
tanto che non venne fondata Roma, ossia per circa altri tre secoli senza che nulla
si conosca con certezza essere accaduto di alcun riguardo. Però in tale periodo di
tempo, per la sua vicinanza alla città capitale, e per la fortezza del luogo in cui
venne fondato, dovette il Tusculo vieppiù fortificarsi ed accrescere in esso la popo-
lazione. Nello stesso periodo di tempo è da credere che si ricercassero quei com-
modi e quelle cose che erano di prima necessità al mantenimento della crescente
popolazione. Siccome la città primitiva trovavasi posta sulla indicata sommità
maggiore del colle, ove non si aveva certamente alcuna quantità di acqua di sor-
gente, né era facile ottenerla collo scavamento di pozzi, perchè si sarebbero
questi dovuti protrarre con difficile e lungo lavoro a molta profondità entro il duro

(22) Exin potestatem adcptus est Lalinus, cognomento item Sìh'ius, anni L. Hic rebus gestis domi beìlìque inclaravit.
Idem adiacentia oppila sustulit; tum reteres Mas nrbes, quae latinorum olim dicebantur, extruxit octodecim, Tibur, sci-
licet, Praeneste, Gabios, Tusculum, Corani, Pometiam, Lanuvium, Labicum, Scaptìam, Satricum, Ariciam, Telle-
nas, Crustumerium, Cueninam, Fregellas, Cameriam, Medulliam. et Boilum quam nonnulli Bolam dieunt. (Eusebio.
Chronic. Lib. Prior. e. 46.) Nell'edizione ultimamente pubblicata in Roma dal cardinal Mai sul testo già edito in
Milano per cura dello stesso dotto porporato, i nomi delle anzidette città latine sono meglio diebiarati di quanto
si sia fatto nell'edizione Veneta dello stesso Eusebio tratta dal lesto armeno ultimamente discoperto. Nella sopra-
indicata mia dissertazione sulle Colonia albane letta nell'Accademia romana di Archeologia ed inserita nel voi. X
degli atti di questa pontificia Accademia, ho dimostrato per la prima volta quale sia la importanza dell'incognito
passo di Diodoro Siculo per concordare le cose esposte dagli antichi scrittori sugli avvenimenti accaduti nel Lazio
prima della fondazione di Roma; e ciò anche meglio ho dichiarato nel Voi. V Lib. I della mia Storia e Topografia
di Roma antica e sua Campagna.

(23) Priscae latinae colonia» appellalae sunl, ut distinguermi a novis, quae postea a populo dabantar. Prtsci latini
proprie appellati sunt ii, quipritis quam conderetur Roma fuerunt. (Festa e Paolo in Priscae Latinae, e Prisci Lalim.)
 
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