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Canina, Luigi
Descrizione dell'antico Tusculo — Rom, 1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.3742#0074
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PARTE U. TOPOGRAFIA CAI'. I. 73

pietre che somministrava la stessa regione vedesi da Varronc fatta menzione di
quella che impiegavasi nelle macerie (23), e che doveva essere quella che si trova
nei d'intorni del Tusculo denominata volgarmente sperone; e Plinio sull'autorità
dello stesso Varrone ricorda il selce tusculano che si spezzava al fuoco (24), e che
deve credersi esser quella lava basaltina, detta volgarmente selce, che esiste in tutta
la parte occidentale del Tusculo, ove venne gettata da un vulcano ora interamente
estinto.

Nella piccola pianta topografica della regione, posta tra Roma ed il Tusculo,
esibita nella Tav. -V, per maggior chiarezza delle cose esposte, si offre delineata si
la direzione delle vie che mettevano al Tusculo, si la estensione del territorio tu-
sculano, come pure si esibisce in essa una indicazione di tutto ciò che si è osservato
esservi stato di comune coi luoghi circonvicini.

&&W1TQ1*® II.
TOPOGRAFIA DEL TUSCULO

Serve di particolar dimostrazione alle cose esposte in questa descrizione del
Tusculo la grande pianta topografica che si offre delineata nella Tav. V.

II primo stabilimento, che venne fissato nel mezzo del descritto territorio, si
pose su quella sommità del colle tusculano che ergesi a maggior altezza verso oriente,
e che vedesi tuttora circondata da rupi scoscesi. Su di essa vivevano al sicuro gli abi-
tanti ivi primieramente stabiliti. Venendo poi in miglior modo ordinate le abitazioni,
allorché vi si trasferì Telegono, si rese anche più forte colla costruzione di una valida
cinta eretta sopra al ciglio delle stesse rupi 5 e queste mura furono poscia di molto
rinomate per la loro fortezza, e denominate telegonie dal nome del suddetto fondatore,
come venne ampiamente dimostrato nella storia esposta nella Parte prima. Benché
nulla rimanga di conservato dell'indicata cinta di mura, pure se ne può determinare
con precisione il suo giro quale si offre delineato nella citata Tavola. Due porte princi-
pali si conoscono dalla disposizione del terreno essere state praticate per dar l'accesso
alla città stabilita su quel colle; l'ima situata verso occidente, e l'altra verso oriente.
La prima si scorge essere stata munita secondo quel sistema di fortificazione che pre-
stava il modo d'offendere il nemico dalla parte destra che non poteva cuoprirsi collo
scudo, mediante una torre che si avanzava a sinistra della porta; perciò erano siffatte
porte denominate mata, cioè fortificate a sinistra. Della porta orientale non riman-
gono tracce alcune nel terreno per riconoscerne il modo con cui era stata disposta;
ma essendo essa meno frequentata della antecedente, dovette esser pure meno forte-
mente munita. Siccome nel giro che tenevano le mura, erette sopra al ciglio della

(23) Quarlum faòrtU sepimentum est novissimum maceria^ huius fere species quatuor: quod fiuM e lupaie, ul in agro
Inscultine). ( Varrone De Re Rustica L'è. I. e. 14.)

(24) Idem Luneusem siltcem serra secar/, ut Tusculunum dùnlirt igni. {Plinio llist. Nat. Lib. XXXVI. e. 20.Ì
 
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