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Canina, Luigi
Descrizione dell'antico Tusculo — Rom, 1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.3742#0032
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PARTE I. STORIA CA1>. II.

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da Livio (4); percui si viene a conoscere che i tusculani erano tenuti in maggior
considerazione degli altri popoli del Lazio antico, e che avevano molta preponde-
ranza nelle vertenze che accadevano tra essi. Fu col soccorso dello stesso Mamilio
che Tarrjuinio ottenne di far condannar Turno Erdonio qual reo di congiura presso
i deputati degli stessi popoli raccolti in Ferentino; percui furono rinnovati i dritti
ch'erano stati concessi a Tarquinio Prisco suo avo, e fu egli riconosciuto capo della
nazione latina, come venne esposto da Livio e da Dionisio; e particolarmente que-
st'ultimo dimostrò in qual modo Mamilio imprese a difendere Tarquinio contro le
accuse di Turno- In seguito di tale concordamento vennero ammessi i tusculani
nel novero dei popoli che partecipavano dei sacrifizj che furono in allora stabiliti
a celebrarsi in ogni anno sul monte albano, e ricevevano la parte delle carni che
loro di dritto spettava. Cosi i tusculani, godendo la protezione di Tarquinio per
la parentela contratta da questo re con Mamilio, dovettero acquistare una mag-
giore considerazione presso gli altri popoli del Lazio ed accrescere pure il loro stato
di proprietà, e conservarlo in tutto il tempo che durò il governo di Tarquinio
Superbo, col finir del quale succede pure il termine della seconda epoca da noi
distinta.

&&WtT©&® 111.

EPOCA REPUBBLICANA

Nelle diverse narrazioni che ci furono tramandate intorno i grandi avvenimenti
che accaddero nell'epoca corrispondente al governo della repubblica di Roma, si
trovano molte memorie risguardanti i tusculani, dalle quali rilevasi che essi primie-
ramente presero a sostenere i nemici dell' indicato governo stabilitosi in Roma dopo
la espulsione dei Tarquinii, e poscia furono amicissimi dei romani. Così allorché
i Tarquinii indussero Porsena a sostenere i loro diritti sul governo di Roma, si con-
giunse Ottavio Mamilio genero di Tarquinio Superbo con animo di mostrare tutto
l'ardore in quella guerra, come venne da Dionisio indicato; il quale inoltre aggiunse
che quel Mamilio si mosse dalla città del Tusculo e condusse seco i camerini e gli
antemnati appartenenti al popolo latino e già alienati palesemente dai romani, ai quali
si unirono molti volontari suoi fautori (1 ). Tutti questi uomini del Lazio condotti da
Mamilio formarono l'ala destra dell'esercito accampatosi sotto il comando di Por-

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òliyotg tivou, vai 7io\ip.ovg axpoczrrjù-J ÌKaióg. (Dionisio Lib. IV. e. 45.)

(4) Latinorum sibì maxime gentem conciliabat, ut peregrini! quoque opibus tutior inter cties cssct, ncque hospitia
modo europrimoritius eorum, sed affmilatcs quoque iungebat. Octavio Mamilio luscuiano, is longeprinceps Latini nominiti
erat, si famae credami, ab Ulixe deaque Circe oriundus, ei Mamilio jiliam nuptum dat, perque eas nuptias multos sibi
cognatos amicosque eius conciliai. (Livio Lib. I. e. 49.)

(1) Suyijparo 3'aura toÙ roXó'^ou nàsca) Ttpo^upiccj óatoM£,ca ^ovlópevog i Tapxuviou -yaixfiphg, 'Oxraoùè'os Ma-
ixiliog, ex jisXem; épfiu/MVOJ TouitxXou, Kaiuptvoùg /xev xaì 'AvT^vckag, oì xoù Axxhav ^eteÌ/ov '/e'vcu;, anaircag
inoq/ó^jog, ày;ar/jxoT2; )j3'/) ' P<D/x«!av ;'x tsù ycrjipov. (Dionisio Lib. V. e. 21.)
 
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