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Canina, Luigi
Descrizione dell'antico Tusculo — Rom, 1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.3742#0161
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rappresentanza del trionfo di Bacco nel suo ritorno dalla conquista delle Indie,
come giustamente faceva conoscere il Biondi. Infatti nella parte conservata di tale
opera vedesi precedere una giraffa ; ed i denti di elefante, di cui essa è caricata,
bene si ravvisano essere un segno delle suddette vittorie riportate da Bacco nelle
Indie; poiché gli elefanti quali animali più proprj di quelle regioni vennero consi-
derati dagli antichi scrittori. Succede alla giraffa una baccante in atto di suonare,
le tibie e vedesi vestita con lunga e larga veste alla foggia greca e panneggiata con
molta maestria. La segue una figura virile nuda che sorregge colla destra quel-
l'istromento bacchico che dicevasi crepitacolo, e colla sinistra tiene una face. Suc-
cede altra figura di baccante, la quale vedesi egualmente vestita dell'altra alla
foggia greca, e sta in atto di trarre suono da quei dischi detti dagli antichi cymbala*
che usavansi nelle pompe dionisiache. Offrono queste figure tutte un bellissimo
esempio della somma perizia nel modellare lo stucco degli antichi; perchè si vedono
condotte con pochi maestrevoli tocchi a grande perfezione di lavoro, che ora sol-
tanto potrebbe ottenersi dai più rinomati professori dell'arte; mentre vennero dagli
antichi evidentemente eseguiti da artefici comuni in comuni fabbriche.

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ORNAMENTO IN STUCCO DORATO

TAVOLA XLVIII. Nella stessa anzidetta casa dei Cecilii, tra le diverse reli-
quie di opere in stucco, ne furono rinvenuti alcuni frammenti che appartennero
evidentemente alla decorazione di un soffitto in piano di camera a canna, e che
vedonsi mirabilmente condotti a finissimo intaglio, quale può conoscersi dal dise-
gno esposto nella citata Tavola. Si sono trovate poi in esso visibili tracce dell'oro,
con cui erano stati ricoperti tutti gli ornamenti ricavati nel fondo bianco. Cosi
tanto per la finezza del lavoro, quanto per la bella disposizione dell ornato, può
considerarsi per uno dei buoni esempj di tal genere di opere.

C£àSSE VI.
TERRE COTTE

Neil'esporre alcune notizie sull'uso delle terre cotte presso i tusculani, non
imprenderò già a parlare di quelle mobili fatte per gli usi domestici, nò di quelle
che solevansi offrire in voti parziali ; perchè erano comuni a tutti, ed altronde o
presentano memorie particolari di poco interessamente, o già sono cognite per
altre descrizioni : ma bensì mi limiterò a quelle opere che furono destinate di
stabile decorazione nelle fabbriche.

Particolarmente suol dedursi la origine ed il progresso delle opere di terra
cotta da quanto scrisse Plinio per indicare che, tra le altre tradizioni, credevasi che
Demarato profugo da Corinto, conducendo con se Euchira ed Eugrammo artefici

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