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Canina, Luigi
Descrizione dell'antico Tusculo — Rom, 1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.3742#0083
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82

L'ANTICO TU SC€ LO

si trova corrispondere all'anno di Roma ottocento settantotto, si viene a conoscere
essere stata questa casa costruita in circa sotto l'impero di Trajano e di Adriano,
ed in tempi assai posteriori all'epoca in cui maggiormente si resero celebri i Cccilii.
Continuandosi nel fine dell'anno 1 839 dopo la morte del Biondi gli scavi entro la
stessa casa, ebbi la grata soddisfazione di rinvenire un vaso di marmo ornato con
bellissimi gruppi di grifi e cervi, i quali vedonsi scolpiti con grande maestria,
come meglio si dimostrerà nella Parte III.

Nella parte del suburbano, che corrisponde sotto alla stessa casa, si trova esi-
stere un sepolcro di forma rotonda e costrutto colle opere reticolare e cementizia.
Esso veniva ad esser posto lungo una via che metteva a diverse ville antiche, e
doveva evidentemente appartenere al proprietario della più vicina villa: ma nulla
poi può conoscersi sulla pertinenza sì del sepolcro sì della villa.

Risalendo l'antica via, che si distaccava dalla Labicana sino sotto le mura della
città, ove esistono tracce della porta a cui faceva capo la stessa via, si rinvengono
resti ragguardevoli delle sostruzioni che sorreggevano le fabbriche superiori, in-
contro le quali trovasi appoggiata la piccola fontana pubblica che fu fatta dagli
edili Quinto Celio Satino e Marco Decumo per sentenza del senato, come scorgesi
indicato dalla iscrizione che si legge sulla sua fronte. Questa fontana riceveva
l'acqua dal piccolo castello costrutto a capo dell'acquedotto sotterraneo scavato
sotto la parte superiore della città, come si dimostra tracciato nella citata pianta,
e come meglio si farà conoscere nel descrivere ciascuno dei detti monumenti in
particolare nella Parte III. Esiste vicino alla stessa fontana la colonna indicante il
miglio XV della via che partiva da Roma diramandosi dalla Labicana. E sulla
continuazione di questa via che doveva trovarsi quel sepolcro che fu discoperto
nell'anno mille seicento sessantacinque nell'eremo dei pp. Camaldolesi, e che dalle
iscrizioni in esso rinvenute si conobbe aver appartenuto all'antica famiglia dei
Furii; perciocché la suddetta via si è discoperta aver transitato a traverso della
parte superiore dello stesso sacro recinto precisamente avanti al medesimo sepolcro.
Parimenti nella Parte IH si dimostrerà la singoiar struttura di questo monumento
con le particolari iscrizioni in esso rinvenute.

Rivolgendosi verso la parte meridionale, trovasi corrispondere al di sotto delle
mura del municipio una distinta elevazione del colle che si protrae verso la via
Latina, e che sembra aver servito di negropoli ai tusculani; perciocché si vedono
diverse reliquie di sepolcri, dalle quali però non può riconoscersi la precisa archi-
tettura di essi. Altra reliquia di maggior sepolcro si trova esistere lungo la via che,
distaccandosi dalla Latina, saliva alla città passando vicino all' anfiteatro ove si
congiungeva alla via Tusculana,

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