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Gargiulo, Raffaele
Cenni sulla maniera di rinvenire i vasi fittili Italo-greci, sulla loro costruzione, sulle loro fabbriche piu distinte, e sulla progressione e decadimento dell'arte vasaria — Neapel, 1843

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https://doi.org/10.11588/diglit.18833#0026
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( 22)

vasca e metterla a condensare nei vasi rustici di argilla
cotta, e renderla atta alla costruzione delle stoviglie.

Maniera di tornire i Vasi.

L' arte di tornire, che ora si pratica in tutta 1' Eu-
ropa ed anche al di là di essa per la fabbricazione delle
stoviglie di porcellana, ed altro da servire a varj usi, e
che è affidata a persone di mediocre condizione, si eser-
cita per mezzo della notissima macchina che chiamasi
torno, il quale gira orizzontalmente e non già vertical-
mente, e viene agitata col piede dritto della stessa persona
che ne costruisce l'oggetto (vedi la Tav. 8 ).

Mancandoci intanto un modello , o almeno una de-
scrizione esatta degli antichi torni o macchine all'uso sud-
detto, dobbiamo supporre che se non erano come gli at-
tuali, almeno dovevano somigliarli di molto. In riguardo
al meccanismo è degno assai da notarsi la bravura degli
antichi tornitori per la costruzione de' vasi di gran dimen-
sione , eseguiti in un sol pezzo dalla parte inferiore alla
superiore, eccetto il piede che lo riportavano in fine del
lavoro. I nostri attuali artisti, ad eccezione de'vasi me-
no di palmi due, costruiscono i più grandi in più pezzi
separati, ed uniscono questi pezzi gli uni sopra gli altri,
allorché presa consistenza possono sostenersi , umettan-
done 1' unione , acciò s'immedesimassero , e ben levigati
con ferro comparissero di un sol pezzo. Non pertanto
 
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