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Gargiulo, Raffaele
Cenni sulla maniera di rinvenire i vasi fittili Italo-greci, sulla loro costruzione, sulle loro fabbriche piu distinte, e sulla progressione e decadimento dell'arte vasaria — Neapel, 1843

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https://doi.org/10.11588/diglit.18833#0037
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(33)

stigie più opache, perchè la materia al di sopra apposta
essendo più arida , nella fusione assorbiva il lucido dello
smalto di sotto : ma 1' argilla niente soffriva col detto co-
lore. Alle figure così colorite apponevano i contorni o di
giallo sul bianco , o di nero sul rosso, molto più abbon-
danti di materia vitrea; così che comparissero più lucidi,
e più lucidi ancora erano que'chiaroscuri di gialletto, che
adoperavano sullo stesso bianco.

Altra specie di Vasi si rinvengono , ma rarissimi ,
su' quali, dopo cotti la prima volta si apponeva una sem-
plice dipintura gialetta tenera del pari come il bianco ,
e sopra di essa soprapponevasi dell' oro a foglie , come
si fa attualmente da' doratori , assoggettandole all'azione
del fuoco per assicurarne la consistenza (1).

Fabbriche che particolarmente si distinsero nella
manifattura de5 Vasi,

Fatta menzione che dobbiamo quest' arte alla Grecia,
sia che 1' abbia ereditata dall' Egitto o dalla Fenicia, noi
assegniamo alla prima epoca quella specie di Yasi, che
comunemente è stata conosciuta sotto il nome di Yasi
Egizj , ma che a noi sembra essere diversa.

Le prime fabbriche di questi Vasi furono stabilite a

(1) Due Vasi die si conservano nel Real Museo Borbonico, altri cin-
que che si posseggono da Milord Veonon con alcune terre cotte possedute
dal fu Cav. Durand in Parigi e vari frammenti che da noi si conservano
ye attcstano la esistenza di questa specie di manifattura.
 
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