Gargiulo, Raffaele: Cenni sulla maniera di rinvenire i vasi fittili Italo-greci, sulla loro costruzione, sulle loro fabbriche piu distinte, e sulla progressione e decadimento dell'arte vasaria (Neapel, 1843)

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mo sei tavole con incisioni di questi vasi, ciascun?, ap-
partenente ad un' epoca di fabbricazione ; divise a tal
modo, per mettere sotto l'occhio e far conoscere il pro-
gresso e 1' avanzamento di quest' arte , non che il dete-
rioramento, e decadenza di essa.

Vasi assegnati alla prima epoca.

(Vedi la tav. 11.)

I Vasi disposti in questa prima tavola di forme assai
rozze , e con rappresentanze quasi tutte di animali e
rarissime volte di soggetti figurati , son conosciuti ordi-
nariamente sotto il nome di vasi Egizj. Altre stoviglie
di tal natura prima di queste non si conoscono , per lo
che bisogna dar loro il primo luogo nella storia dell'arte
vasaria antica.

Questa specie di vasi sì rozzi , i cui dipinti ordi-
nariamente esprimono animali non nativi dell'Italia, come

diversi, e di epoche anteriori a quelle cui posteriormente furono assegnati :
per esempio, in Basilicata , ed anche qualche volta in Puglia si sono ria-
venuti i Vasi di Sicilia i più antichi, ed anche i belli di Nola : in Nola
viceversa quelli di Basilicata, di Puglia , e più frequentemente quelli di
Abelle perchè più vicina, e finalmente quelli della decadenza fabbricati in
diversi siti della Campania. Inoltre abbiamo osservato nelle diverse raccolte
esistenti in Roma che tra' Vasi rinvenuti in Canino e Yulci vi sono di
quelli della fabbrica di Nola , ed altri di epoche posteriori manifatturati
nella nostra Magnagrecia. Il ritrovarsi adunque cosi alla rinfusa oggetti di
epoche e fabbriche diverse produce una confusione a chi ignora che tali
stoviglie si commerciavano, come noi facciamo ogni giorno colle nostre ter-
raglie , e porcellane che riceviamo dall' estero ec. ec.

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