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Gargiulo, Raffaele
Cenni sulla maniera di rinvenire i vasi fittili Italo-greci, sulla loro costruzione, sulle loro fabbriche piu distinte, e sulla progressione e decadimento dell'arte vasaria — Neapel, 1843

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https://doi.org/10.11588/diglit.18833#0042
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(38)

Premesse tutte queste particolarità crediamo con.
fondamento che tali vasi meritino il primo posto fra
quelli di tutte le altre epoche sia anteriori che poste-
riori (1).

Vasi assegnati alla quarta epoca.

(Vedi la tav. 14.)

Dopo di essere giunti con molta fatica all' apice ,
sormontando varie difficoltà nel cammino , discendiamo
di bel nuovo retrocedendo. In questa tavola, in cui
esponghiamo i vasi della quarta epoca , si ravvisa be-
nissimo , che il disegno è molto inferiore, tendendo al
manierato in confronto della terza tanto famosa. Vi si
osserva però che le forme furono di grandissimo aumento
non solo nel numero di quelle prima conosciute, ma che
dobbiamo a questa epoca tutt' i grandissimi vasi che oggi
gicfrno ammiriamo nelle pubbliche e private collezioni in
Napoli e nell'estero (2). Se nell'arte vasaria in quest'epoca
si mancò in qualche parte , si crebbe da un' altra.

(1) S'incontrano de' vasi di tal tempo trovati in Locri, in Nola , in
Cuma, e puranche in Sicilia , ed ultimamente rinvenuti in Canino, ed al-
tri in quelle vicinanze , le figure de' quali per la purità dello stile ed ac-
curatezza di disegno, veramente degne sarebbero da servire per modelli a'buoni
pittori, e scultori.

(2) I grandi vasi , che ora sono esistenti nel Ileal Museo Borbonico ,
quelli che fanno parte della collezione di S. M, il Re di Baviera , quelli
che una volta appartenevano alla collezione Koller , ora al Beai Museo di
Berlino, quelli che conserva S. E, il Principe di Torella in Napoli, quelli
della collezione di S. E. il Ministro Santangelo , ed altri che ne conservano
 
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