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Ilo udito da'pratici, ma-ho notato essersi espresssamenne avvef-
tito dal Musckembroeck . Suppongali pertanto, che in una par-
te del cerchio vi iia della debolezza , quando anche la forza
fra gente si distnbuisca per tutto il cerchio, tutta però si ro-
vericierà sopra il sito più debole : quivi si romperà affatto il
cerchio, ma negli altri luoghi non si tenderanno violentemente
te fibre. Poiché la natura fa sempre colla sua forza ciò, che è
più facile, e appunto è più facile (frappare una parte debole,
che ridurre a tensione violenta tante altre parti più vigorose .
Non sarà per tanto il cerchio costrettto a distenderjì, e dilatar-
Ji , ne la sontina delle tenjioni delle sue fibre disposte in giro sarà
uguale all' accrefcimento Ai tutta quanta la tùrconserenza . Quella
regola dunque, che la forza refidente nel cerchio , dovendo quetfo
rompere , avanzi come la circonferenza, è una regola , che solo
ha luogo in un caso Metafilico , c non ne* crasi reali , ai quali
sono soggetti i cerchi della Cupola di S. Pietro . Ognun però
veder potrà, «che l* Architettura è disposta a ricevere dalla Ma-
tematica., ma con gran riserbo , i suoi aiuti.
In terzo luogo per un' altro rissesTo sono mancanti i cal-
coli, con cui da'Matematici si stabilisce la forza de' cerchi .
Non solo il momento d' una verga di ferro curvata in cerchio
non diviene 6. volte maggiore di quando è distesa in lungo, ma
v' è gran fondamento di temere., che dalla medesima sua cur-
vatura il momento , ed energia, della verga ferrea diventi mino-
re. Cerca il Musckembroeek, se più funicelle contorte in una
fune maggiore abbiano una forza unita superiore alla somma di
quelle forze, che avevano le funicelle separate , o pure 1' ab-
biano uguale, ò vero inferiore? Egli con moltisiimi sperìmenti
alla mano convince, che la contorsione scema , e non accre-
sce la forza , che godeva la forza delle funicelle separate . Leg-
gali quello nobile Scrittore nel Capo a parte : De funìbus intortis :
.Anche il Sig. Reamur pressb lo stesib, trovò che 832,. sili di se-
ta non curvati uè torti potevano tutti insieme portare 1040.
dramme : torti poi a comporre una funicella non poterono so-
stenere il peso di 640. dramme : tanto di forza sminuisce la cur-
vatura, nel tendere -violentemente le fibre curvate della super-
ficie convella, e troppo comprimere la superficie concava «
Quindi è sacil cvsa argomentare «io, che succeder deve in uns
w
Ilo udito da'pratici, ma-ho notato essersi espresssamenne avvef-
tito dal Musckembroeck . Suppongali pertanto, che in una par-
te del cerchio vi iia della debolezza , quando anche la forza
fra gente si distnbuisca per tutto il cerchio, tutta però si ro-
vericierà sopra il sito più debole : quivi si romperà affatto il
cerchio, ma negli altri luoghi non si tenderanno violentemente
te fibre. Poiché la natura fa sempre colla sua forza ciò, che è
più facile, e appunto è più facile (frappare una parte debole,
che ridurre a tensione violenta tante altre parti più vigorose .
Non sarà per tanto il cerchio costrettto a distenderjì, e dilatar-
Ji , ne la sontina delle tenjioni delle sue fibre disposte in giro sarà
uguale all' accrefcimento Ai tutta quanta la tùrconserenza . Quella
regola dunque, che la forza refidente nel cerchio , dovendo quetfo
rompere , avanzi come la circonferenza, è una regola , che solo
ha luogo in un caso Metafilico , c non ne* crasi reali , ai quali
sono soggetti i cerchi della Cupola di S. Pietro . Ognun però
veder potrà, «che l* Architettura è disposta a ricevere dalla Ma-
tematica., ma con gran riserbo , i suoi aiuti.
In terzo luogo per un' altro rissesTo sono mancanti i cal-
coli, con cui da'Matematici si stabilisce la forza de' cerchi .
Non solo il momento d' una verga di ferro curvata in cerchio
non diviene 6. volte maggiore di quando è distesa in lungo, ma
v' è gran fondamento di temere., che dalla medesima sua cur-
vatura il momento , ed energia, della verga ferrea diventi mino-
re. Cerca il Musckembroeek, se più funicelle contorte in una
fune maggiore abbiano una forza unita superiore alla somma di
quelle forze, che avevano le funicelle separate , o pure 1' ab-
biano uguale, ò vero inferiore? Egli con moltisiimi sperìmenti
alla mano convince, che la contorsione scema , e non accre-
sce la forza , che godeva la forza delle funicelle separate . Leg-
gali quello nobile Scrittore nel Capo a parte : De funìbus intortis :
.Anche il Sig. Reamur pressb lo stesib, trovò che 832,. sili di se-
ta non curvati uè torti potevano tutti insieme portare 1040.
dramme : torti poi a comporre una funicella non poterono so-
stenere il peso di 640. dramme : tanto di forza sminuisce la cur-
vatura, nel tendere -violentemente le fibre curvate della super-
ficie convella, e troppo comprimere la superficie concava «
Quindi è sacil cvsa argomentare «io, che succeder deve in uns
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