dal Settentrione (i) . In ossequio dunque della'verità, perclfè il bel
ritrovato rimanga insieme cogli altri ad onore e gloria della no-
stra Penisola, si pone a scriverne un cenno del tenore seguente:
„ Per dir vero i cembali ci rappresentavano, per così, dire la
„ precision matematica della Musica, ma i Piano-forti ci danno i
„ voli e le passioni della Poesia . Sien quindi benedetti i nomi
i» dei Muller , Zumpen, Broadvvood, e di Pohlam,del qual ultimo
„ godo anch' io F artifizio , quando le figlie mie ne svegliano
la degradante armonia . E quanti eccellentissimi non ne giun-
„ gono ora da Vienna ? „
„ Eppure i Piano-forti, se non con tutta la soavità, e mae-
„ stria moderna, sono cosa un pò vecchia , ed avemmo noi Ita-
„ liani F onore dell' invenzione , come in tanti altri oggetti .
Bartolomeo Cristofaìi, cembalista di Gian Gastone de' Medici,
,, allor Principe ereditario di Toscana, ne fu il ritrovatore, ed
„ il Marchese Scipione Maffei tramandonne ai posteri la me-
moria. S'apra il tomo quinto del Giornale de letterati stam-
„ pato in Venezia del 1711. e vi si troverà la descrizione fattane
„ dal eh. Veronese ; da cui si replicò pochi anni dopo pel torchio
„ del Coleti nel volume di Rime e Prose. Il Maffei non vi lasciò
„ nemraen mancare una stampa in rame , colla quale farne anche
„ più agevolmente comprendere il mecanismo, adoperato dal Cri-
», stofali , e vi abbiamo fino i vocaboli di Martelletti, e Spegni*
„ tori . Come mai dunque cadde dimentica sì bella invenzio-
„ ne ? Possiamo dire anche qui ciò che disse Orazio sulle for-
„ mole delle varie favelle , cioè che molte *voci cadranno , molte ,
„ se l'uso il voglia, rinasceranno: possiamo ripetere quel ver-
„ so di cui si valeva il Cornino in fronte di alcune sue belle
3, edizioni
Quidquid sub terra est in apricum proferet aetas .
„ Forse morì col Cristofaìi quel Gravicembalo col piano e forte,
« perchè allora gli altri Maestri non vollero seguire quelle no-
„ vità ; e ben già sapete che, ad onta della smania per le mo-
„ de, non hanno esse sempre la buona ventura ; forse anche
„ un pò d'invidia lo spinse , o lo sdegno magistrale di dover
„ apprendere di nuovo a suonare . Infatti egli è ben più facile
(1) Vedi sudi ciò una eruditissima
prolusione del celebre professore di
eloquenza in Pavia Sig. Vincenzo Ma-
fia Monti sul?obbligo di onorare i pri-
mi scopritori del vero : Ietta nell'anno
3302. all'apertura degli studj in quell'
università .
ritrovato rimanga insieme cogli altri ad onore e gloria della no-
stra Penisola, si pone a scriverne un cenno del tenore seguente:
„ Per dir vero i cembali ci rappresentavano, per così, dire la
„ precision matematica della Musica, ma i Piano-forti ci danno i
„ voli e le passioni della Poesia . Sien quindi benedetti i nomi
i» dei Muller , Zumpen, Broadvvood, e di Pohlam,del qual ultimo
„ godo anch' io F artifizio , quando le figlie mie ne svegliano
la degradante armonia . E quanti eccellentissimi non ne giun-
„ gono ora da Vienna ? „
„ Eppure i Piano-forti, se non con tutta la soavità, e mae-
„ stria moderna, sono cosa un pò vecchia , ed avemmo noi Ita-
„ liani F onore dell' invenzione , come in tanti altri oggetti .
Bartolomeo Cristofaìi, cembalista di Gian Gastone de' Medici,
,, allor Principe ereditario di Toscana, ne fu il ritrovatore, ed
„ il Marchese Scipione Maffei tramandonne ai posteri la me-
moria. S'apra il tomo quinto del Giornale de letterati stam-
„ pato in Venezia del 1711. e vi si troverà la descrizione fattane
„ dal eh. Veronese ; da cui si replicò pochi anni dopo pel torchio
„ del Coleti nel volume di Rime e Prose. Il Maffei non vi lasciò
„ nemraen mancare una stampa in rame , colla quale farne anche
„ più agevolmente comprendere il mecanismo, adoperato dal Cri-
», stofali , e vi abbiamo fino i vocaboli di Martelletti, e Spegni*
„ tori . Come mai dunque cadde dimentica sì bella invenzio-
„ ne ? Possiamo dire anche qui ciò che disse Orazio sulle for-
„ mole delle varie favelle , cioè che molte *voci cadranno , molte ,
„ se l'uso il voglia, rinasceranno: possiamo ripetere quel ver-
„ so di cui si valeva il Cornino in fronte di alcune sue belle
3, edizioni
Quidquid sub terra est in apricum proferet aetas .
„ Forse morì col Cristofaìi quel Gravicembalo col piano e forte,
« perchè allora gli altri Maestri non vollero seguire quelle no-
„ vità ; e ben già sapete che, ad onta della smania per le mo-
„ de, non hanno esse sempre la buona ventura ; forse anche
„ un pò d'invidia lo spinse , o lo sdegno magistrale di dover
„ apprendere di nuovo a suonare . Infatti egli è ben più facile
(1) Vedi sudi ciò una eruditissima
prolusione del celebre professore di
eloquenza in Pavia Sig. Vincenzo Ma-
fia Monti sul?obbligo di onorare i pri-
mi scopritori del vero : Ietta nell'anno
3302. all'apertura degli studj in quell'
università .