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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Barnabei, Fred: Di un diploma militare scoperto nell'alveo del Tevere presso il ponte Palatino
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0249

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433

PRESSO IL PONTE PALATINO

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che finora si conoscono. In fatti non vi si contiene
soltanto la legittimazione del connubio, anche pel caso
di matrimonio contratto con una peregrina o peregri ai
iuris, ma vi si concede pure la immunità, ossia la
esenzione dai tributi, per quelle terre che ai preto-
riani fossero assegnato dall'imperatore, e per quello
proprietà delle quali i militi medesimi si trovavano
in possesso.

Tale disposizione non ricorre mai nei privilegi che
da noi si conoscono. Perocché, quantunque in alcuno
di questi si comprenda il possesso di terre assegnate
dall'imperatore, la cosa si riferisce a coloni militari,
ai quali è solo accordato il diritto di trasmettere il pos-
sedimento ai legittimi loro successori, purché avessero
essi continuato nel mestiere delle armi a difesa dello
Stato, e continuata la dimora nei confini militari o
nei castella, come nel decreto viene espresso. Intorno
a che ampiamente discusse il prof. Mommsen, illu-
strando il diploma LXXII, rinvenuto nella Pannonia
inferiore, ed edito da prima dal eh. Hampel (cfr. Eph.
Epiar. IV, p. 508 sg.).

Il bronzo adunque restituitoci ora dal Tevere è
doppiamente pregevole, sia perchè accresce la scarsa
e preziosa serie dei documenti militari che si riferi-
scono al ius conubii, sia perchè presenta un esempio
assolutamente nuovo, essendo il solo che finora si abbia
intorno alla concessione della immunità.

Kesta ora ignoto da chi tale concessione fosse fatta,
essendo perduta la prima tavoletta del diploma, la
quale presentava al principio le solite formule, cioè
il nome dell'imperatore che decretava, e le dignità
onde l'imperatore medesimo era rivestito nell'anno e
nel mese in cui emanò quel decreto.

Nondimeno, se manca la prova diretta per risol-
vere pienamente il quesito, non mancano argomenti
coi quali una parte almeno della questione cronologica
può essere trattata.

Risulta invero dal nuovo diploma che l'impera-
tore, da cui la legge fu data, con questa legge me-
desima non solamente legittimò il matrimonio dei sol-
dati di coorti pretorie, ma accordò loro la immunità,
o la esenzione dai tributi per quelle terre, che a quei
soldati dallo stesso imperatore sarebbero poi assegnate, e
per quelle proprietà delle quali i predetti militi furono
in possesso il 30 decembre dell'anno in cui Sesto Marcio
Prisco e Gneo Pinario Emilio Cicatricula furono consoli.

È chiaro adunque che il consolato di Prisco e Ci-
catricula segna un termine di tempo anteriormente al
quale ogni ricerca sarebbe inutile; e però volendo ri-
solvere la questione cronologica una delle maggiori
difficoltà sarebbe tolta di mezzo, quante volte i fasti
consolari ci venissero in aiuto.

Ma sventuratamente, nei fasti consolari, tenendo
innanzi anche quelli che furono redatti dopo gli studi
ultimi, nessun ricordo si trova di queste due persone,
il cui consolato leggiamo ora la prima volta nel nuovo
bronzo restituitoci dal Tevere.

Devesi tuttavolta notare, che se tali personaggi
non comparvero finora nei fasti, non per questo si può
ritenere che ci sieno assolutamente ignoti. Sappiamo
che Sesto Marcio Prisco fu legatus Augusti prò prae-
lore nella Licia sotto Vespasiano (C. I. G. Ili 4270,
4271) 0).

E poiché l'organizzazione di quella provincia fu
fatta da Vespasiano nell'anno sesto del suo regno
(Suet. Vesp. S; cfr. Marqnardt Staatsverw. IV, p. 376),
e si ebbe la provincia medesima nell'ordine delle im-
periali o pretorie fino all'anno 135, quando, come si
conosce da Dione (LXIX, 14), fu da Adriano anno-
verata fra le consolari, ne consegue che la legazione
imperiale di Prisco debba ascriversi tra gli anni 74-79
dell'era volgare.

Abbiamo dunque un primo termine da cui muo-
vere, essendo manifesto che la ricordata legazione della
Licia debba aver preceduto il nostro consolato.

Dell'altro console, cioè di Gneo Pinario Emilio Ci-
catricula, sappiamo da un diploma militare che il
giorno 20 febbraio dell'anno 98, cioè ventisei giorni
dopoché per la morto di Nerva era stato Traiano as-
sunto all'impero, trovavasi legatus Augusti prò prae-
tore della Pannonia, e comandava le milizie che colà
stanziavano (2).

Allora, se non può mettersi innanzi argomento al-
cuno contro quanto generalmente si ritiene sull'am-

(') Lo I>ass-Wadd. Ili, 1253 (Xanilius): àvtoxqiìzoq« Ktri-
o«oa OÒtcriucaMcvòv lefSaoxòp lòv ow>7p« xal svsQyérrjp rov
xóauov Savikioiv i) jiovXij xai ò ifij/Àos 2Vfffrot> Mtinxiov
llntiaxov aviov uvxiaxQax^yov ... cfr. Wadd. n, 12G5; Hcnzen
Ann.Inst. 1852, p. 157; Liobenam Forschungen zur Verwal-
tungsgesch. d. Rum. Kaiserreichs, I, pag. 255, 259.

(2) ... ctsunt in Pannonia sub Cn. Pinario Aemilio Cica-
tricula Pompeio Longino. C- I. L. Ili, D. XIX p. 862.
 
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