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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 20.1914

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Gradara Pesci, Costanza: I sarcofagi vaticani di Sant' Elena e di Santa Costanza
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https://doi.org/10.11588/diglit.19828#0199

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T SARCOFAGI VATICANI

DI SANI" ELENA E DI SANTA COSTANZA1
(Tav. IX)

Nel Museo Vaticano, nella Sala detta a Croce Greca (n. 589),
si conserva il famoso sarcofago di S. Elena imperatrice, pro-
veniente dal Mausoleo di questa Augusta sulla Via Labicana.
Anastasio IV (1153-1154) lo fece trasportare nel portico del
Laterano per faine il suo sepolcro, poi passò nella tribuna
della chiesa e nell'annesso chiostro. Pio VI infine lo fece restau-
rare e trasportare nel Museo Vaticano.

Le sculture delle pareti di questo sarcofago rappresentano
cavalieri romani galoppanti sopra barbari prigionieri ed uccisi.
Le due file di personaggi sono messe le une sotto le altre;
e sopra si scorgono due busti, di Elena e di un Imperatore.

Già ad altri era sorta l'idea che questo sarcofago di porfido,
pur dovendo essere grandioso, fosse esageratamente grande
per contenere un solo corpo; ed a ciò si può aggiungere la
meraviglia che desta la vista delle sue sculture, che, se non
sono pagane, pure sono del tutto profane, non portando segni
velati o palesi di Cristianesimo, di cui si sarebbe dovuto e
potuto benissimo adornare la tomba di questa Santa cristiana,
non morta sull'inizio del regno di Costantino, ma quando
ormai il Cristianesimo si era pubblicamente affermato. A dif-
ferenza di questo, il sarcofago di S. Costanza, nelle sculture
più grossolane che rappresentano, come è noto, scene di ven-
demmia, sente, con gli influssi ancor forti del paganesimo,
qualche soffio dell'arte cristiana, di cui si ha pure traccia nei
mosaici dello stesso Mausoleo di Costanza.

1 Questo articolo ci fu inviato fino dal 1913 e dovea pubblicarsi nel
fascicolo di quell'anno edito per il Centenario Costantiniano; ma per sovra-
bondanza di materiale ci fu impossibile pubblicarlo prima di ora.

La Direzione.
 
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