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GIUSEPPE GATTI
Il presente fascicolo del Nuovo Ballettino ha da registrare
ima grave perdita, quella cioè del valoroso archeologo romano,
Coram. Prof. Giuseppe Gatti, mancato ai vivi in età di circa
76 anni il % settembre 1914 in Oriolo Romano dove si era
recato per riposarsi durante la stagione estiva.
11 caro e compianto collega, educato nei forti studi del
diritto l'ornano e della storia e letteratura antica, fu dottissimo
nella scienza delle romane antichità ; e fra gli italiani fu uno
dei più insigni cultori dell'antica epigrafia tanto classica come
cristiana. Egli fu tenuto perciò in grande considerazione dai
sommi epigrafisti Mommsen, Henzen, Hiilsen e Bormann che
si giovarono molto dell'opera sua per il volume sesto del Cor-
pus inscriptionum latinarum contenente tutto il ricchissimo
materiale delle epigrafi romane; e fu caro specialmente a G. B.
De Rossi collaboratore anch'egli del volume suddetto. Che anzi
il grande archeologo cristiano, dopo aver pubblicato i due
primi volumi delle Inscriptiones christianae Urbis Ronuie
septimo saeoido antiquiores, volle.che a Giuseppe Gatti fosse
affidata la continuazione di questa opera importantissima cbe
a lui era particolarmente cara, avendo egli cominciato i suoi
studi di archeologia cristiana con la raccolta appunto di
quelle iscrizioni.
A tale continuazione dedicò il Gatti gli ultimi anni della
sua vita attendendovi con cura assidua e con diligenza ammi-
rabile in mezzo alle svariate sue occupazioni e fra le cure
GIUSEPPE GATTI
Il presente fascicolo del Nuovo Ballettino ha da registrare
ima grave perdita, quella cioè del valoroso archeologo romano,
Coram. Prof. Giuseppe Gatti, mancato ai vivi in età di circa
76 anni il % settembre 1914 in Oriolo Romano dove si era
recato per riposarsi durante la stagione estiva.
11 caro e compianto collega, educato nei forti studi del
diritto l'ornano e della storia e letteratura antica, fu dottissimo
nella scienza delle romane antichità ; e fra gli italiani fu uno
dei più insigni cultori dell'antica epigrafia tanto classica come
cristiana. Egli fu tenuto perciò in grande considerazione dai
sommi epigrafisti Mommsen, Henzen, Hiilsen e Bormann che
si giovarono molto dell'opera sua per il volume sesto del Cor-
pus inscriptionum latinarum contenente tutto il ricchissimo
materiale delle epigrafi romane; e fu caro specialmente a G. B.
De Rossi collaboratore anch'egli del volume suddetto. Che anzi
il grande archeologo cristiano, dopo aver pubblicato i due
primi volumi delle Inscriptiones christianae Urbis Ronuie
septimo saeoido antiquiores, volle.che a Giuseppe Gatti fosse
affidata la continuazione di questa opera importantissima cbe
a lui era particolarmente cara, avendo egli cominciato i suoi
studi di archeologia cristiana con la raccolta appunto di
quelle iscrizioni.
A tale continuazione dedicò il Gatti gli ultimi anni della
sua vita attendendovi con cura assidua e con diligenza ammi-
rabile in mezzo alle svariate sue occupazioni e fra le cure