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G. GRADARA
tuttavia di pari grandiosità e ricchezza, e pure in porfido,
secondo l'usanza di quel tempo. Il Fronthigam 1 portò pure la
ipotesi che il sarcofago di S. Elena provenisse dal Mausoleo
d'Adriano e disse i due busti moderni; ma il Bernoulli invece
ascrive nella sua iconografìa il busto di Elena al quarto secolo.2
Ammettendo che a Costanzo Cloro appartenga il sarcofago,
una spiegazione sulla grandezza di esso e sulle sue sculture
profane riuscirebbe naturale : il sarcofago apparterrebbe a
Costanzo ed avrebbe accolto le ossa di Elena insieme con
quelle del marito. Il fatto che il corpo di questo Imperatore
venisse trasportato 3 non dovrebbe parere strano, se si pensa
che anche quello di S. Elena e di Costanza subirono la stessa
sorte. 4
Sono quindi le effigie di Costanzo Cloro e di Elena, oltre
ai rilievi del sarcofago, che m'inducono a ritenere questo
sepolcro opera dei primi anni del 300 d. C, essendo. morto
Costanzo nel 306.
Niente di più naturale quindi che, per analogia, anche il
sarcofago così detto di S. Costanza, abbia contenuto due corpi
come quello di S. Elena: cioè di Costanza e di Annibaliano.5
Questo sarcofago proviene dal Mausoleo di S. Costanza sulla
via Nomentana a Roma: il Papa Paolo li lo fece portare via
nel 1467, ma sotto Sisto IV nel 1471 il sarcofago fu rimesso al suo
posto. Il Papa Pio VI nel 1788 lo fece portare al Museo Vaticano.6
In questo sarcofago, che è notissimo, l'artista non ha certo sfog-
giato soverchia immaginazione, ripetendo un solo motivo sulle
1 American Journal of ardi., 1909.
'- Bernoulli, 1. c.
3 Eusebio, Vita Constantini, I, 18, dice che morì in Bretagna nel 306.
4 Eusebio, Vita Constantini III, 46.
5 Zozimo, Ilist., II, 39.
6 Helbig, op. e, voi. I, pag. 204; Monaci, Ardi, della S. B. eli Storia
Patria, IX, 1886, pag. 534; Muntz, Les arts à la Cour des Papes, li,
pag. 83-85, III, p. 158; Riegl, Die spdtrómisdie Kunst-industrie, Wien,
1901, pag. 126; Braun, Ruinen und Museen, n. 155, pag. 740.
G. GRADARA
tuttavia di pari grandiosità e ricchezza, e pure in porfido,
secondo l'usanza di quel tempo. Il Fronthigam 1 portò pure la
ipotesi che il sarcofago di S. Elena provenisse dal Mausoleo
d'Adriano e disse i due busti moderni; ma il Bernoulli invece
ascrive nella sua iconografìa il busto di Elena al quarto secolo.2
Ammettendo che a Costanzo Cloro appartenga il sarcofago,
una spiegazione sulla grandezza di esso e sulle sue sculture
profane riuscirebbe naturale : il sarcofago apparterrebbe a
Costanzo ed avrebbe accolto le ossa di Elena insieme con
quelle del marito. Il fatto che il corpo di questo Imperatore
venisse trasportato 3 non dovrebbe parere strano, se si pensa
che anche quello di S. Elena e di Costanza subirono la stessa
sorte. 4
Sono quindi le effigie di Costanzo Cloro e di Elena, oltre
ai rilievi del sarcofago, che m'inducono a ritenere questo
sepolcro opera dei primi anni del 300 d. C, essendo. morto
Costanzo nel 306.
Niente di più naturale quindi che, per analogia, anche il
sarcofago così detto di S. Costanza, abbia contenuto due corpi
come quello di S. Elena: cioè di Costanza e di Annibaliano.5
Questo sarcofago proviene dal Mausoleo di S. Costanza sulla
via Nomentana a Roma: il Papa Paolo li lo fece portare via
nel 1467, ma sotto Sisto IV nel 1471 il sarcofago fu rimesso al suo
posto. Il Papa Pio VI nel 1788 lo fece portare al Museo Vaticano.6
In questo sarcofago, che è notissimo, l'artista non ha certo sfog-
giato soverchia immaginazione, ripetendo un solo motivo sulle
1 American Journal of ardi., 1909.
'- Bernoulli, 1. c.
3 Eusebio, Vita Constantini, I, 18, dice che morì in Bretagna nel 306.
4 Eusebio, Vita Constantini III, 46.
5 Zozimo, Ilist., II, 39.
6 Helbig, op. e, voi. I, pag. 204; Monaci, Ardi, della S. B. eli Storia
Patria, IX, 1886, pag. 534; Muntz, Les arts à la Cour des Papes, li,
pag. 83-85, III, p. 158; Riegl, Die spdtrómisdie Kunst-industrie, Wien,
1901, pag. 126; Braun, Ruinen und Museen, n. 155, pag. 740.