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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 26.1923

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Fasc. 2
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Biagi, Luigi: Di Bartolommeo Ammannati e di alcune sue opere
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https://doi.org/10.11588/diglit.17343#0075

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DI BARTOLOMMEO AMMANNATI E DI ALCUNE SUE OPERE

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Le impressioni che l'Ammarinati trasse dalla vicinanza al Vignola, del quale doveva
aver ammirato la fecondità sapiente nel creare tante combinazioni per metter d'ac-
cordo le varie parti di quest'opera e per contentare tanti consiglieri artisti e non arti-
sti, lasciarono un solco profondo nel suo stile. A prima vista, in confronto del Vignola,
l'Ammannati è rude e massiccio e non raggiungerà mai quella scioltezza che si scorge
nelle forme della facciata di Villa Giulia, ove la nota grave e pesante del rustico legato
all'ordine toscano, è accordata con gli sviluppi delicati del secondo ordine scompartito
da eleganti paraste corinzie. Eppure anche le forme gravi dell'architetto fiorentino, sono

collegate spesso con una misura ed una compostezza, che rivelano l'assimilazione dello
stile calcolato e ritmico del Barozzi.

* * *

Mentre l'Ammannati lavorava alla villa di Giulio III ebbe da questo l'incarico dei
restauri del Palazzo in Campo Marzio, oggi detto il Palazzo di Firenze. I lavori si credet-
tero finora opera del Vignola, solo perchè costui era stato l'architetto ufficiale del papa,
ma si stentava a trovare nello stile confermata l'ipotesi e ad imputarne alcune scorret-
tezze al grande architetto. 1

L'Ammannati nel documento sopracitato rivendica a sè il lavoro. Dice: « lavorai e
disegnai e messi innanzi più cose... al Palazzo di Campo Marzo tutto quello che vi si
spese che fu vicino a 20 milia ducati a detto palalo logie di stuco palchi facciate
rifatte e insomma quello che ve di nuovo fu disegniato da me ».

Il palazzo, la cui sorte al pari di quella di Villa Giulia, fu strettamente connessa
alle vicende dei Dal Monte, era stato fabbricato da Giacomo Cardelli, segretario aposto-

1 Giordani P., i7 Vignola a Roma, op. cìt.; Firenze e l'eredità di Balduino del Monte, Roma,
Ehrle F., La pianta di Roma di Leonardo Bufalini 1889; Letarouilly, op. cit.
del 1551, Roma, 1911; Tesoroni D., // palazzo di
 
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