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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 26.1923

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Fasc. 2
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Lavagnino, Emilio: Pittori pisani del XIV secolo, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17343#0102

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i

EMILIO LAVAGNINO

So

Nella predella in basso, al centro è raffigurata la
Pietà ai lati due storie del Martirio di S. Bartolo-
meo. Altre otto figurette di santi sono nei pilastrini
laterali della grande ancona. In alto al di sopra nelle
cuspidi laterali entro tondi plurilobati la scena
dell' Annunciazione; nel mezzo della centrale entro
un altro tondo, la figura del Cristo.

Ho detto che in ordine di tempo quest'opera
del maestro pisano deve essere la più antica del

«Maestro dell'Uni versitas », ma anche questa è
una ipotesi da scartare; infatti il confronto tra la
figura della Madonna in trono e l'altra nel ton-
dino della Pietà è sufficiente dimostrazione del
contrario.

11 maestro anonimo dunque proviene dalla
scuola dell'allievo dell'Orcagna; ma altre aure
spiravano nella antica città marinara, ed il verbo
fiorentino non poteva non subire nuove modifi-

Museo, infatti vi è ancora sensibilissima la sua
derivazione dalle opere di Bernardo Nello, chè se
la diversa maniera di colorire e piegare le stoffe,
ampia e solenne in Bernardo e schematica nel
maestro dell' [Jniversitas non stesse lì a testimo-
niarcelo, si correrebbe il rischio di ammettere,
come è avvenuto allo Schifi, che questa opera sia
frutto della collaborazione dei due maestri. Infatti
basta mettere a confronto le due figure del S. Bar-
tolomeo per convincersi di quanto affermo.

Si è anche pensato che la predella possa essere
opera di Bernardo ed il rimanente del polittico del

cazioni. La stessa Firenze aveva subito l'influsso
di Siena ed era quindi evidente che Pisa, la quale
con la Città di Duccio aveva maggiori contatti,
che non con quella di Giotto, dovesse subordinare
la sua arte alle leggi da quella dettate.

1 )'altra parte la stessa arte senese veniva a mano
a mano deperendo e piccoli maestri andavano spar-
gendo intorno l'arte disfatta di Simone e di Am-
brogio.

Pisa frattanto chiamava ad affrescare il Campo-
santo maestri stranieri ed i suoi mestieranti sicu-
ramente li aiutarono per quanto era loro possibile;
 
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