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VITTORIO M0SCHIN1
anche se appena accennati, d'azzurro e d'oro fulgono con sfarfallanti luci nell'aureola
celeste, nella sacerdotale stola che s'incrocia sul petto dell'angelo.
Il lustro stucchevole delle superfici, la dolciastra e falsa gradazione degli sfumati
nelle forme e nei colori, che vediamo in talune opere del maestro, giungono al colmo
nell'Isaia, in uno dei grandi ovati della nave centrale di S. Giovanni in Laterano. Già per
tutti quei pittori del tempo di Clemente XI doveva essere un grande impiccio dipingere
quei profetoni, che altro non potevano essere che mostri di retorica. Figurarsi poi un intimo
e spiritoso pittore come il Luti mettersi a fare il biblico e il terribile! Eccolo tirar fuori
un cataclisma di vorticosi trasversalismi e impostare poi quel figurone accademico su
di uno sfondo di sfumati falsissimi colorini in un'aria irrespirabile. Meglio passar oltre.
Il Luti dunque, nelle opere di una religiosità falsa e compunta, andò più spesso a
finire nel manierato perchè tale falsissimo stato d'animo non poteva manifestarsi che
Fig. 12. — B. Luti: Maddalena.
Bourg, Museo.
come tale anche pittoricamente. Questo trova la sua più manifesta dimostrazione in alcune
immagini di Gesù e della Madonna: si pensi al Salvatore benedicente della galleria di Dresda,
alla Madonna in orazione della galleria di Cassel. In queste leziose e vuote figure il Luti
non ha saputo far di meglio che il pittore di santini per monache, con fare da Carlo
Dolci riveduto e corretto.
Anche VAddolorata (fig. <)), nella chiesa di S. Caterina d'Italia a Malta,1 è un'opera
veramente vacua e manierata. Che mai può dire quella Madonna che così teatralmente
posa nell'emettere un lamentoso sospiro che vorrebbe essere di dolore, tra i due goffi
piagnucolosi angelotti che mostrano gli strumenti della Passione? V'è una falsità di ri-
cercato sentimento pari alla superficialità pittorica di questa tela vacua nelle forme im-
bottite di stoppa, densa di ombre che paion fatte con lo sfumino. Eppure quel senti-
mento è cercato e voluto anche nella retorica lacrimosa; evidentemente il maestro non
sapeva farne a meno, preferiva di falsarlo piuttosto che fare un'opera puramente de-
corativa.
Uno dei migliori quadri religiosi del nostro resta quindi quella Sacra Famiglia, della
1 Vive grazie al dott. Thomas Ashby, per avermi procurato la fotografia qui riprodotta.
VITTORIO M0SCHIN1
anche se appena accennati, d'azzurro e d'oro fulgono con sfarfallanti luci nell'aureola
celeste, nella sacerdotale stola che s'incrocia sul petto dell'angelo.
Il lustro stucchevole delle superfici, la dolciastra e falsa gradazione degli sfumati
nelle forme e nei colori, che vediamo in talune opere del maestro, giungono al colmo
nell'Isaia, in uno dei grandi ovati della nave centrale di S. Giovanni in Laterano. Già per
tutti quei pittori del tempo di Clemente XI doveva essere un grande impiccio dipingere
quei profetoni, che altro non potevano essere che mostri di retorica. Figurarsi poi un intimo
e spiritoso pittore come il Luti mettersi a fare il biblico e il terribile! Eccolo tirar fuori
un cataclisma di vorticosi trasversalismi e impostare poi quel figurone accademico su
di uno sfondo di sfumati falsissimi colorini in un'aria irrespirabile. Meglio passar oltre.
Il Luti dunque, nelle opere di una religiosità falsa e compunta, andò più spesso a
finire nel manierato perchè tale falsissimo stato d'animo non poteva manifestarsi che
Fig. 12. — B. Luti: Maddalena.
Bourg, Museo.
come tale anche pittoricamente. Questo trova la sua più manifesta dimostrazione in alcune
immagini di Gesù e della Madonna: si pensi al Salvatore benedicente della galleria di Dresda,
alla Madonna in orazione della galleria di Cassel. In queste leziose e vuote figure il Luti
non ha saputo far di meglio che il pittore di santini per monache, con fare da Carlo
Dolci riveduto e corretto.
Anche VAddolorata (fig. <)), nella chiesa di S. Caterina d'Italia a Malta,1 è un'opera
veramente vacua e manierata. Che mai può dire quella Madonna che così teatralmente
posa nell'emettere un lamentoso sospiro che vorrebbe essere di dolore, tra i due goffi
piagnucolosi angelotti che mostrano gli strumenti della Passione? V'è una falsità di ri-
cercato sentimento pari alla superficialità pittorica di questa tela vacua nelle forme im-
bottite di stoppa, densa di ombre che paion fatte con lo sfumino. Eppure quel senti-
mento è cercato e voluto anche nella retorica lacrimosa; evidentemente il maestro non
sapeva farne a meno, preferiva di falsarlo piuttosto che fare un'opera puramente de-
corativa.
Uno dei migliori quadri religiosi del nostro resta quindi quella Sacra Famiglia, della
1 Vive grazie al dott. Thomas Ashby, per avermi procurato la fotografia qui riprodotta.