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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.6.1857-1858

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Nr. 129 (Novembre 1857)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12305#0043
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— 33 —

nasse in vicinanza della loquace testa di Orfeo, e non avara.! oì xipPVLuàouyn'i 6 &sòs x%} « irs7ectv<so » e(p*i

già delle mute ossa sepolte nella Tracia. « rwv iywv , xxì yàp ìy\ étoovrx ffs ìxxvws rpsyxa. »

Ma oltre queste differenti tradizioni , altre ve ne (VitaÀpollon. IV, 14). Ricordasi in questo passaggio

sono , le quali confermando 1* arrivo dell' Orfica le- X adyton di Orfeo in Lesbo, ch'era il luogo, oye dava

sta in Lesbo, ne ricordano l'oracolo. Racconla Filo- oracoli la sepolta lesta: ed è forse originariamente

strato che la testa di Orfeo profondata nella terra di quasi un necyomanleion non altrimenti che quello di

Lesbo cominciò a dare oracoli : r\ x6$aX*| yàp Aorno in T«sprozia consultalo dallo stesso Orfeo (Pau-

rò rwv yuvxixnv Ipyov k A/fffJov xotraffX™™ P^f*« san- lib- 1X' c' XXX- 3); non che 1,allr° preSS° Cu,m
rrfi A-cllw &xtft xh xotk<r\ yrf ìxjpwutfàu. E' consultato da Ulisse (Hermann Lehrbuch dcr griechi-
narra che accorrevano a quéll' oracolo i Lesbii, tutti scimi Anliqu. lom. II p. 207, s. noi. 21 e 22). Ed
gli Eolii, ed i Gioni più prossimi, e che gli oracoli è da ricordare la omerica necyia , e le cose dette
giungevano sino a Babilonia : TroXXà yip xoù k róv a proposito de' monumenti che vi si riferiscono dal
&yu> PoffiX/a j) »<paX*i rr$e ; accennando, comesem- eh. Secchi (annali dell' Ist. 1836 p. 65 segg.), e da
hra , al re de' Persiani/ A tal proposito ricorda un me (bullelt. arch.nap. antica serie an. I p. 100 segg.
oracolo dato all'antico Ciro, col quale gli annunziava tav. V. Vedi su queste divinazioni il Kóhler de ori-
la sua medesima sorte: aràfià, àKvpe, crà». (heroic. gine et progressi* necyomanliae sive mamum evocatio-
c VI). E qui mi piace di osservare che il Lobeck, ri- nis apud velcres lum graecos tuffi Romanos — Lieg-
cordando gli oracoli dati da Orfeo vivente, soggiunge : nilz 1829 , in 4.). Mose Maimonide parla di oracoli
morlui valicinium unum novi, illud quod Cyro tribus per mezzo di cranii (apud Voss. de idololal. p. 74) : e
' verbis edidit qui rà ad (Aglaoph. p. 237). di simili l'atti favella pure Flegonle Tralliano in un
Or dallo stesso luogo di Filostrato innanzi citato luogo , che dovremo esaminar tra poco (mirab. Ili,
si raccoglie che forse poteva rammentarsene un altro; 50). Non panni che in luogo delle parole ìaii.vb
giacché il sofista ricorda il mito di Diomede e Neotto- 'AttAXw s7riW:\rpS%t a-uròv dehbasi leggere In-
terno , che vanno ad invitar Filollete alla trojana vsvì(jls<t^xi avrtf, come conghietlurava il dottissimo
guerra in forza di un oracolo di Lesbo , e soggiunge Lobeck (Aglaoph. p. 236). Di falli il senso più facile
eh' egli lo supponeva di Orfeo. è quello che ammettemmo nella nostra versione, cioè
In altro luogo dello stesso Filostrato si ricorda l'ora- finché Apollo non ne prese cura egli slesso. Quello però
colo di Orfeo: e sarà bene riferirlo per esteso; per- che potrebbe altrui sembrar probabile si è che le
che ci darà il campo di farvi sopra alcune osserva- voci apri bt ©ppyjs r\ xs$oXy, r^owrx sieno un ag-
zioni : Approdando a Lesbo , andò all' adylon di Or- giunta di qualche scoliaste. Indipendentemente dalla
feo. Dicono che ivi una volta Orfeo godeva della facoltà rarità del nominativo assoluto , che potrebbe però
divinatrice, fino a che non se ne prese la cura lo stesso svanire rilenendolo come un'apposizione a spiegazione
Apollo. E poiché gli uomini non andavano più al Gri- di ciò che precede, mi sembra che se Filostrato di-
neo per gli oracoli, ne a Claro, nè dov è il tripode di cesse cessato 1' oracolo poco dopo l'arrivo della testa
Apollo, ed Orfeo vaticinava egli solo, cioè la testa ve- di Orfeo , si porrebbe in conlradizione con l'altro
nuta di fresco dalla Tracia, il dio si presentò al vati- luogo sopra citalo, ove narra di oracoli dati in tempo
cinatore, e disse « cessa ormai da ciò che é mio; abba- della guerra trojana , e quel che più monta di Ciro.
stanza tollerai il tuo canto ». IIap9jX9£ xoù k *ò rod Sicché potrebbe supporsi che un antico amanuense,
'Op$/e«*£Woywpoffopi^ vedendo ricordalo l'oracolo di Orfeo, vi aggiunse
roù&d vvti ròv 'Op<p4 ^vrixif XflJpetv, Ì**i ™ « cioè la testa venuta di fresco dalla Tracia ». Si rac-
'-^ÓXXuj ImfHpaikrp&ou *vròr 'ìxu$M yàp tx-f-r' k coglierebbe dunque da questo luogo di Filoslrato la
I>Wv ÉQo/rw* sVvvìp xpwZt 8*$p>*óì p&k cessazione dell'orfico oracolo ; ma non rimarrebbe
KXapov ixir'h^' ó -rpfows ó 'AiroWwvios, ><G$ih determinalo a qual' epoca ciò avvenisse.
à'hpx vl&os fyrt ix Opazrfi $ xsipaX*, faovw, l<p/- Del reslo, a conciliare queste differenti tradizioni,
 
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