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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.6.1857-1858

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Nr. 129 (Novembre 1857)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12305#0048
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— 40 —

Dell' iscrizione sorrentina dedicala a Fausta moglie
di Costantino Magno.

L' insigne iscrizione onoraria commemorativa de-
dicala nel 337, poco dopo la morie di Costantino
Magno, dai tre beatissimi Cesari Costantino giuniore,
Coslanzio II e Costante alla in pria defunta augusta
lor genetrice PIISSIMAE AC VENERAVI LI D-N-
Faustae, come fu ad evidenza comprovato da! sommo
Borghesi (v. questo bullellino anno II p. 53-54 : cf.
Orelli n. 5581), torna opportuna anche per vie più
certamente redarguire di errore il celebre Gibbon,
che nella sua istoria della decadenza e della ruina
dell' Impero Romano (chap. XVIII), non ostante le
testimonianze posilive di parecchi antichi scrillori sì
gentili come Cristiani , trovava tuttavia « qualche
« motivo per credere, o almen sospettare, che Fau-
lt sia augusta scampasse dalla crudeltà del marito , e
« tuttor ci vivesse nel 340 allor che rimase ucciso
« nel fior dell'età il primogenito suo Costantino giu-
« niore ».

Il dotto Inglese venne in questa strana opinione
(seguita poscia dal dotto tedesco Manso e da altri) in
riguardo a ciò che leggesi al capo IV della Monodia in
Conslantinum Constanlini 3Jagni fdium di un anoni-
mo greco , edita da Fed. Morell, che la ritrasse da
un codice Palatino, nel 1616. Ma il dotto e giudi-
zioso Wesselingio (observat. variar. I. 1 c. 27) ebbe
comprovato , che quell' Epicedio non fu altrimenti
scritto in morte di Costantino figlio di Costantino
Magno, ma sibbene probabilmente per quella di Teo-
doro Paleologo, despota del Peloponneso, morto di
pestilenza nell'anno 1445. E l'avviso del Wesselin-
gio fu di recente convalidato di molto dal eh. Frot-
schero nella ristampa da lui fatta di quella pretesa
orazione funebre di un anonimo in morte dì Costantino
giuniore (Fribergac, 1856). Il Frotschero con buoni
argomenti congettura , che autore di quella monodia
fosse Giorgio Gemisto Pletone , che altra ne scrisse
in morte di Cleopa moglie del medesimo Teodoro
Paleologo.

Il Gibbon mostrasi ipercritico a tal segno , che
scrive «essere difficile di prestar fede al fallo del titolo
« di REX impartito da Costantino Magno ad Anni-
« halliano, suo nipote, nonostante che venga di con-
« serto convalidalo dalle medaglie e dagli scrittori
« contemporanei ». Ma fino a che si conserveranno
le rare monete di quel principe con la scritta FL
HÀNNIBALLIANO REGI, che sono ne'precipui
musei d'Europa, niuno di buon senno vorrà discre-
dere a quel fatto singolare. Anniballiano è dello da
Polemio Silvio rex regum gentium Orelicarum. Il eh.
Mommsen (p.244) rimuta la voce Orelicarumia Pon-
licarum ; ma non par necessario , trovandosi memo-
rati gli 'Ofsrc/.t , popolo della Sarmazia Asiatica
( Dìonys. Perieg. vs. 682). Nel riverso delle monete
di Anniballiano ricorre la scritta SECVRITAS PV-
BLICA apposta al genio di un fiume adagiato , che
all' Eckhel e ad altri parve rappresentare l'Eufrate ;
ma forse meglio dir si potrebbe Tanais, ovvero Pha~
sis , che segnava i confini dell'Asia e dell'Europa
(Celiar, geograph. ani, l. Ic. 11). C. Gavedoni.

Del Bacco Cefalene o Cefaìlene.

Noi parlammo di sopra del Bacco Cefaìlene o Ce-
falene , come dice Pausania, e lo confrontammo collo
tradizioni sulla testa di Orfeo. Dopo le nostre osser-
vazioni, niuno vorrà trovare strana la derivazione di
quel nome da xityaXv) ; abbenchè fosse rifiutata dal
Lobeck (Àglaoph. p.1087): e ci sembra che invece di
surrogar <&xk\rp>% in Pausania, debba leggersi Tffxw-
civ KspaXvivos iu Eusebio, che parla poi del xiQaXosi-*
§fys x:pixòs (praep.ev.V, 36 p.233 cf. Siebelis adPaus.
Le. p.217, e Creuzer Symbolih t.lV p.54, 3. ediz.).

Se l'eroe KatpotXos, come eponimo di Cefalenia, era
in quell'isola venerato (Eckhel doclr. t. II p. 270),
potè la testa xi$ìxXy\ dar la origine ad una simile de-
nominazione. Pare dunque che il mito della testa
di Orfeo , e per la sua provenienza, e per giusta de-
rivazione , dia la spiegazione del Dioniso Cefalene o
Cefaìlene. Minervino

Cav. Giulio Munekvim—Editore

Tipografia di Giuseppe Cataiseq
 
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