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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.6.1857-1858

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Nr. 132 (Dicembre 1857)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12305#0067
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mismatiei musei a rivolgere la loro attenzione a que-
sta parte della numismatica napolitana, perchè me-
glio ne venga chiarita. Mi propongo di far simile os-
servazione intorno la testa, che vedesi nel ritto di al-
tre napolilane monetine , che offrono al rovescio la
protome dell' Acheloo ( Carelli lah. LXXX n. 144-
14$, Avellino opmc. t. 2 lav. 3 n. 8 eie. ); la quale
testa essendo pur giovanile ed imherhe, e cinta di co-
rona di foglie, presenta cotanta analogia con quella,
di cui abbiamo rettificata le effìgie.

Finora non ci è riuscito di vedere esemplari, che
possano alla evidenza risolvere i nostri dubbii, e ri-
gettare o confermare la nostra conghietlura.

Non serve il dire chele monetecoIl'Ercoleleonto-
fono sono di epoca non poco posteriore a quelle colla
iscrizione SEIIEIQOS. E perciò sappiamo che il na-
politano fiume fu effigiato ne' più antichi tempi e ne'
meno remoti come un cornigero giovinetto. Per lo
che dovremo maravigliarci come sievi ancora tra' nu-
mismatici chi spieghi pel fiume Sebeto il toro a volto
umano nelle napolitane medaglie ( Fr.Lenormant de-
scription des médailles et anliquités composanl le cabi-
net de m. le Barone Behr pag. 1 n. 2).

Venendo ora a dir qualche cosa del tipo dell'Er-
cole , noterò che tutti i numismatici vi riconobbero
una imitazione dalle medaglie di Taranto ( Avellino
opusc. t. II p. 148 seg., Millingen Anc. Gr. Coins. 1.
cit. e considér. p. 131, Raoul-Rochetle nel jour. des
sav. 1854 pag. 310). Su di che mi permetto di os-
servare che il culto di Ercole era in Napoli ricevuto,
come fu avvertito dal medesimo Avellino (/. c. ), e
come rilevasi dall'altra insigne moneta della collezione
Santangelo colla sicura testa di Ercole, edita già dallo
stesso numismatico ( ad Cavell. adnolat. p. 20 ), il
quale cita a proposito queste nostre monete, e le au-
torità raccolte dal Martorelli (th.calam. p.492, 497), e
dall'Iguarra (de palaestr. neap. p. 101). Or io non
veggo perchè debba riputarsi il nostro una imitazione
del tipo tarantino ; mentre quell'eroe aveva antica-
mente culto fra noi. Dello stesso modo escludemmo
altrove la idea che il tipo del cavaliere nelle monete
di argento di Napoli fosse tratto dal simile tipo di Ta-
ranto ; laddove sembra piuttosto che i Napolitani effi-

giassero in quel modo uno de'Dioscuri (vedi la pre-
fazione al mio saggio di ossero, numism. p. 3 ).

Che se il tipo dell'Ercole leontofono rinviensi in non
poche città della Magna Grecia, quali sono Heraclea,
Melaponlum , Caclium, Rubi, Arpi; e della Campa-
nia quali sono Neapolis e Suessa nel bronzo; diremo
forse che il Tarantino commercio lo diffuse in quelle
differenti regioni ? Noi noi pensiamo : e ci proponia-
mo di discutere se sia possibile indagare quando e
perchè venne quel comune tipo trascelto a segnare le
monete di queste nostre regioni (1).

MlNERYINI.

Sarcofago puleolano colla effigie dell' Oceano.

Noi facemmo di sopra parola di due latine iscri-
zioni da noi osservate nel comune di Marano presso
il sig. giudice D. Emidio Ballagliesi ( pag. 39).

Ora pubblichiamo un sarcofago di bianco marmo,
che è posseduto dallo stesso sig. lìattagliesi, il quale
gentilmente ci permise di farne trarre un esatto di-
segno: ed è quello che qui presentiamo nella nostra
tav. VI. Og. 1,2,3.1 lati lunghi del sarcofago so-
no circa sette palmi, ed i corti due e 5 decimi. Il mo-
numento fu rinvenuto nella via campana in vicinanza
di Pozzuoli ; e forse appartenne al sepolcreto dell'an-
tica Puteoli.

Non può dubitarsi che la enorme testa , la quale
occupa il centro del principale bassorilievo , ci pre-
senti appunto il vastissimo Oceano , che più volte
incontriamo effigiato negli antichi monumenti ( Mùl-
ler Handbuch §. 402 not. 2 p. 655 ed. Welcker ).
Noi però crediamo importante richiamare alcuni par-
ticolari confronti, che meglio dichiarano il sarcofa-
go puleolano. Ben si sa che in monete di Alessan-
dria , colla lesta dell' imperatore Commodo , com-
parisce una divinità , che vien diffinita dalla epigra-
fe per l'Oceano. Il Pellerin, nel pubblicare una tale

(1) Questa ricerca ci viene proposta dall'egregio sig. cavaliere
Santangelo, il quale dalla sua grande intelligenza dell' antica nu-
mismatica ritrae parimenti una opposizione alla opinione che ritiene
quel tipo come imitato da Taranto.
 
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