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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.6.1857-1858

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Nr. 147 (Luglio 1858)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12305#0186
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— 178 —

possa riportarsi la singolare iscrizione della nostra
moneta. Quando gli Achei scacciarono iTrezenii, vol-
lero celebrare la loro vittoria, esprimendone il ricordo
nella loro moneta, presso il loro tipo nazionale, che
indicava cosi isolato com'essi erausi liberati da' loro
pericolosi alleati.

Il toro è tipo proprio degli Achei di Sibari ; ma
nessuno, per quanto io sappia, ne ha dato una soddi-
sfacente spiegazione.Vero è che il eh. Cavcdoni opinò
che il tipo primitivo di Sibari accennasse alle origini
acaiche da Bara , ov' erano le stalle di Dexameno
(Callim. hymn. in Bel. 102): vedi il bulleltino citato
an. II p. 118. Questa relazione non ha però un ca-
rattere pubblico e religioso. Onde sono andato inda-
gando una spiegazione, che comprendesse pure la in-
telligenza di quel singolare movimento del volger la
testa, sul quale non erasi finora presentata alcuna ri-
cerca.

Comincio dalla osservazione che i buoi sono fre-
quentemente detti da'poeti 'ikixzs; a principiar dal-
l' omerico verso (Od. A v. 92) :

Mt^X' àdito. ff^o^bwn, xfu sfXiTroàas sXixxs jlovs.

Traile varie spiegazioni, che danno i grammatici
di quell' epiteto de'buoi, vi è quella della loro fles-
sibilità ; ol sv IXKTffójisYOi h friìs o7roi Siov xajx-
ttòms (Hesych. V. r'E\i^j. Questa facilità, che hanno i
buoi nel percorrere i solchi, fece che a somiglianza
del lavoro delle campagne le iscrizioni tracciate a
spira fossero appellate {bouff'rpotyr$&, e le spire stesse
di quelle epigrafi si denominassero èXiyno) (Pausan.
V, 12, 3 ). Or guardando i! tipo di Sibari, ci sarà
permesso di considerar quel toro che si rivolge come
in tali forme effigiato che ben gli conviene 1' epiteto
di syj~. Ciò posto , è da por mente che la colonia
Achea fondatrice di Sibari venne da varie località, ma
principalmente da Bura e da Elice. Anzi ne avverte
Strabone che il condottiero di quella colonia era
appunto di Elicei osservando che un Eliceo ( rE-
Xixsus) era da ritenere per fondatore (olxiffrrp) di
Sibari (Strab. lib. VI c. I § 13 t. I p. 418 Cramer:
pag. 263 Cas.). Basterebbe questa originaria prove-
nienza de' Sibariti, per riputare il (oro elice arme par-
lante degli Elicei recatisi a fondare quell'antica città.

Ma vi ha di più. In un altro luogo di Strabone si
parla del Nettuno Eliconio onorato da' Gioni e dagli
Achei , non che del sagrificio di un toro ad esso
offerto (lib. Vili c. 7 §. 2, toni. II p. 200 ed. Cra-
mer: p. 284 Casaub. Di Elice come principale città
deil'Acaia, e del culto del Nettuno Eliconio, vedi pure
Merleker de Achaicis rebus antiquissimisp. 11). Que-
sto racconto, in rapporto alle monete di Sibari, ci di-
mostra che il tipo del toro che volge la testa ne richia-
ma pure al culto del Nettuno Eliconio, proprio degli
Achei, che vennero a popolare la regione sibaritica.
Dalle cose finora esposte si deduce che il tipo di Si-
bari è da riputare assolutamente acaico, o si voglia
ritenere arme parlante degli Elicei fondatori della
città, o si voglia ricorrere al culto del Nettuno Elico-
nio. Quindi è certo che quell' unico tipo adoltos-
si, nella prima origine ; e più particolarmente con-
servassi, allorché, scacciati i Trezenii, rimasero isoli
Achei.

Onde la moneta del cav. Santangelo fu per avven-
tura destinata ad indicar questo medesimo avveni-
mento ; siccome innanzi dicemmo.

Le ricerche da noi presentate sulle colonie degli
Elicei, e sul culto del Nettuno Eliconio, danno e-
ziandio la spiegazione del tipo medesimo nelle meda-
glie di Siri , Bussento, e Pandosia. In quanto a Siri,
sappiamo da Licofrone, che fu da prima abitata da al-
cuni lenii di Pcilene [Alex. v. 922) Ora ne avverte
Strabone che i Gioni, superati dagli Achei, si stabi-
lirono in Elice, dalla quale città dovettero anche al-
lontanarsi (lib. VII! c. 7 § 4: cf. Pausan.VII, 1,3;
Ilerod. I, 145: vedi Merleker, de Achaicis rebus an-
tiquissimis p. 9). Fu questa per avventura la occasione
della loro migrazione in Italia, e della fondazione di
Siri. In qualunque modo, è certo che i Gioni fondatori
di Siri abitavano originariamente l'Acaja , e presta-
vano un cullo al Nettuno Eliconio. Perciò espressero
sulle loro monete questa particolare religione, e forse
ancora la loro provenienza da Elice. L'Avellino, a-
vendo considerato il tipo del toro che si volge come
sibaritico, suppose una dipendenza di Siri dalla stessa
Sibari (opusc. t. III. pag. 131); ma poiché quel tipo
si riferisce a'sili ed alla religione dell'Acaja, si spiega
 
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