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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.7.1858-1859

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Nr. 168 (Maggio 1859)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12306#0154
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— 144

stante con cratere nella d. e con tirso vinato nella s.
<MAOKPATHX, KAAAI<I>12N. Vittoria incedente
con corona nella d. e con palma nella s.
Bacco, preside delle rappresentazioni sceniche, ac-
cennar potrebbe a <bzXoxpcx/'T7;S Ateniese autore di com-
medie assai lodate dagli antichi (Schol. in Lucian.
Amor. 28 ). Ma siccome gl’ identici due tipi di Bacco
barbato e della Vittoria ricorrono in monete di De-
metrio 11 Nicatore, che avea raccolto il suo esercito
in Creta, cosi v’ ha luogo a sospettare che questi te-
ledrammi riguardino quel re della Siria, che avesse
beneficati gli Ateniesi ad imitazione de’suoi prede-
cessori (Pellerin, Rois pi. X: Flavius, Ani. lud. XIII,
4, 3 : Livii epitom. LI1 ).
XAPI, HPA. Gallo stante pettoruto con ramo di
palma apposto all’ ala sua s.
Il primo magistrato XAPIaS o XAPIvoJ, od altro
che sia, con nome derivato da ^ocpà, gaudio, letizia,
non polca forse scegliere simbolo più proprio ad espri-
merne il significato, di quello che sia il gallo vittorio-
so, che si palma conligit, statini in vittoria canit, se-
gue ipse principem leslatur [ Plin. X , 24 ).
XAP1NATTHX , AP1XTEAX. Figura feminile
slolata stante di prospetto con face ardente in ciascuna
mano.
11 eh. Beulé nega che sia così figurata Selene, o sia
Diana Lucifera, come parve al Panofka ; e vi ravvisa
invece Cerere alla lunga veste. Ma Diana faretrata ,
in lunga veste, e con lunga face in ciascuna mano, per
tacere d’altri monumenti ricorre ne’ copiosi e bei de-
narii di P. CLODIA S M. F.
La serie non breve de’ sovra indicati riscontri dei
simboli accessorii delle monete d’ Alene in argento, di
stile nuovo, che per la più parte presentano una ma-
nifesta connessione co’ nomi de primi magistrali, e non
già de' secondi, come ora pretese aver dimostralo il
eh. Beulé, parmi che torni in bella conferma dell'av-
viso del Visconti e degli altri archeologi, a’ quali io
mi feci seguace. Posso avere preso abbaglio in qual-
che caso particolare , ma la massima generale da me
difesa parmi debba rimanersi inconcussa, e ne rimetto
la decisione diffinitiva al tempo ed al giudizio impar-
ziale degli archeologi ; senza pensare più oltre alle
brighe suscitatemi contra ad un tempo dai più volte
ricordati due numografi oltramontani.

Cavedonl

Tipo singolare di una dramma arcaica di Alene.
11 eh. Beulé, dopo compiuta l’importante sua opera
delle monete di Atene, ebbe il disegno accurato di una
moneta arcaica di Atene, che appartenne già alla rac-
colta Munter, ed ora conservasi nel regio museo di
Copenhagen ; ed è corno segue:
Me zza figura della Vittoria goleata slolata incedente
ccU’ali elevate sopra il suo capo , con la destra abbas-
sala, tenendo nella s. un fercolo sormontato dal Palla-
dio armalo di scudo e di lancia riversa.
)( A0. Civetta stante a d. e volta quasi di prospetto.
Il eh. editore la dice dramma di Conone , e la re-
puta impressa da quel celebre duce Ateniese nell’anno
394 per la grande sua vittoria sopra la flotta di Sparta
nelle acque di Guido. Atene, in conseguenza di quella
vittoria, si riebbe e tornò ad aspirare al pristino suo
impero sopra la Grecia ; e Conone perciò nelle mo-
nete da sè impresse con le ingenti dovizie somministra-
tegli da Farnabazo, convenientemente rappresentò una
Vittoria portante il Palladio, imagine grandiosa della
patria da sè salvala (Beulé, Revue num. 1858 pag.
357-361 ).
A conferma di questo sublime concetto del greco
artefice, c della interpretazione datane dal eh. Beulé,
(orna il riscontro di un insigne sesterzo di Vespasiano
edito primamente dall'Eckhel (Sylloge, lab. X: Do-
clr. num. vet. VI p. 323 ) ; nel cui riverso leggesi AE-
TERNITAS P. R. attorno al tipo della Vittoria ince-
dente a gran passi, col Palladio nella d. in allo di con-
segnarlo a quell’Augusto, che paludato le si sta di rin-
contro , con l’asta nella s.
Questo bronzo di Vespasiano fu impresso nell’anno
70 dell’era volgare, pel suo primo ingresso in Roma;
e la Vittoria, che poc’anzi gli avea procurato l’impe-
ro , ora gli consegna il Palladio come pegno certo
à’ eternità dell’impero del popolo Romano. Di che vede
ognuno quanta luce a vicenda si scambino le due mo-
nete , combinandosi in un concetto identico , benché
impresse a tanta distanza di tempi e di luoghi.
Nella suddetta dramma arcaica d’Alene notevole si
è anche la galea, che protegge il capo delta Vittoria ;
e prende luce anch’essa dal riscontro delle monete di
Prusia re di Bitinta (Mionnet Descr. n. 35), di L.
Ostilio Saserna (Morelli, fam. Dosi. n. Ili), di Gio-
viano ( Eckhel t. Vili p. 147 ) e d’altri Augusti ( cf.
Visconti mus. Pio-Clcm. t. il lav. 50), con la Vi to-
rta parimente galcata.
C. Cavedom.

Cav. Giulio Minervini—Editore

Tipografa di Giuseppe Catakeq
 
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