Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 20.1892

DOI Artikel:
Lanciani, Rodolfo Amedeo: Il settantesimo natalizio del commendatore Giovanni Battista de Rossi
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.13634#0012

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
6

Il settantesimo natalizio

Per riconoscere tutta V importanza dell'opera dell' illustre
collega conviene risalire col pensiero a trent'anni indietro, quando
fu publicato il primo volume delle Inscriptiones Christianae.

Fino a quell'epoca, i cultori delle antichità classiche, o non
si erano occupati affatto, o si erano occupati di mala voglia e
con un certo senso di disprezzo, delle antichità e dell'arte primi-
tiva cristiana. Così i trattati di topografia, anche i più recenti,
escludono dalla serie dei monumenti urbani le basiliche erette
da Costantino sulle vie Cornelia, ostiense, tiburtina ecc. mentre
accolgono altre sue contemporanee fabbriche di carattere civile,
quali la basilica nova, le terme quirinali ecc. Descrivendo il
gruppo sessoriano quei libri escludono l'aula detta Hierusalem:
descrivendo i mausolei imperiali escludono quello eretto dagli
augusti cristiani del secolo IV, sugli avanzi del circo vaticano.
Per l'istessa cagione i portici che conducevano alle basiliche vati-
cana ed ostiense non sono registrati nel latercolo rispettivo, come
non sono registrati i sepolcreti cristiani e giudaici, sopra terra
o ipogèi, nel catalogo delle necropoli suburbane. E se troviamo
nominate, per avventura, le rotonde di s. Costanza in via nomen-
tana, e di s. Stefano al Celio, ciò si deve al nome di tempio di
Bacco, e di Macello grande da esse usurpato fino ai nostri giorni.
Quando l'Orelli publicò nel 1828 la sua Collectio inscriptionum
selectarum che abbraccia 5076 numeri, ne concesse 8 soli alla
superstitio iudaica et Christiana (voi. I p. 439 n. 2522-2529).
Questa condizione di cose si spiega facilmente. I predecessori del
de Eossi, escluso il Bosio, si sono occupati dei monumenti cri-
stiani di Eoma in modo assolutamente eclettico. Il Panvinio, il
Fabretti, il Lupi, il Marini, l'Agincourt, il Marchi hanno prepa-
rati gli elementi della scienza, ma senza disciplina, senza ordine,
senza un piano netto e preciso, senza il concetto grandioso del-
l'ordinamento topografico e cronologico. Per creare la nuova
scienza, per sollevarla all'altezza dell'archeologia classica, il
de Kossi ha dovuto compiere un lavoro preparatorio del quale
 
Annotationen