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Il settantesimo natalizio
sostenuta nella preparazione del Corpus, fa duopo ricordare che
lo schema primitivo proposto dallo Zumpt per l'immane lavoro
fu quello di fondere in una sola le collettanee stampate dal
primo rinascimento degli studii ai giorni nostri. Questo schema
fu combattuto dal de Eossi come fallace ed inutile : egli propo-
neva di attingere alle pure fonti dei codici, dei quali aveva acqui-
stata profonda conoscenza mercè gli studi già compiuti per la pre-
parazione del Corpus urbano cristiano, e di non valersi dei libri
a stampa se non a titolo d'eccezione. Ed invitato a dare forma
concreta a questo suo concetto, scrisse l'aureo trattato sulle
« prime raccolte d'antiche iscrizioni compilate in Roma tra il
finire del secolo XIV ed il cominciare del XV » (Giornale
Arcaci, a. 1852). L'accademia di Berlino ed il Mommsen hanno,
come ognun sa, seguito il suggerimento del de Eossi. Viam, per
quam invia bibliothecarum tandem aliquando patefacta sunU
scrive il Mommsen nella prefazione al volume III, p. VI, aperuit
Iohannes Baptista Rossius, Italiae lumen, mihique iam per
annos fere triginla laborum socius, et tam ineuntis aetatis
quam maturae fidus amicus. E dopo avere accennato alle felici
ricerche, ed ai ritrovamenti di codici da Lui fatti nelle biblio-
teche di Italia, di Francia, di Germania e d'Inghilterra, aggiunge:
Ita cum is viam et monstrasset, et ipse ingressus esset, cura
huius cor por is edendi et ei, et Henzeno, et mi hi ab Academia
regia Berolinensi commissa statini decrevimus viam illam.,
arduam licei et longam, ita tenere, ut ante bibliothecae omnes
corporis causa excuterentur, quam ipsum edere inciperemus.
Se dal campo della scienza e della critica pura ci rivolgiamo
a quello della prattica e della esperienza, il de Eossi ci si mostra
scopritore non meno acuto e felice. Il riordinamento topografico
dei cemeterii suburbani, quale è espresso alla p. 207 del primo
volume della Roma sotterranea, è una vera e propria creazione,
di chiarezza e semplicità inarrivabili. A lui dobbiamo la scoperta
di cento cripte istoriche nei sotterranei cemeterii, di basiliche,
Il settantesimo natalizio
sostenuta nella preparazione del Corpus, fa duopo ricordare che
lo schema primitivo proposto dallo Zumpt per l'immane lavoro
fu quello di fondere in una sola le collettanee stampate dal
primo rinascimento degli studii ai giorni nostri. Questo schema
fu combattuto dal de Eossi come fallace ed inutile : egli propo-
neva di attingere alle pure fonti dei codici, dei quali aveva acqui-
stata profonda conoscenza mercè gli studi già compiuti per la pre-
parazione del Corpus urbano cristiano, e di non valersi dei libri
a stampa se non a titolo d'eccezione. Ed invitato a dare forma
concreta a questo suo concetto, scrisse l'aureo trattato sulle
« prime raccolte d'antiche iscrizioni compilate in Roma tra il
finire del secolo XIV ed il cominciare del XV » (Giornale
Arcaci, a. 1852). L'accademia di Berlino ed il Mommsen hanno,
come ognun sa, seguito il suggerimento del de Eossi. Viam, per
quam invia bibliothecarum tandem aliquando patefacta sunU
scrive il Mommsen nella prefazione al volume III, p. VI, aperuit
Iohannes Baptista Rossius, Italiae lumen, mihique iam per
annos fere triginla laborum socius, et tam ineuntis aetatis
quam maturae fidus amicus. E dopo avere accennato alle felici
ricerche, ed ai ritrovamenti di codici da Lui fatti nelle biblio-
teche di Italia, di Francia, di Germania e d'Inghilterra, aggiunge:
Ita cum is viam et monstrasset, et ipse ingressus esset, cura
huius cor por is edendi et ei, et Henzeno, et mi hi ab Academia
regia Berolinensi commissa statini decrevimus viam illam.,
arduam licei et longam, ita tenere, ut ante bibliothecae omnes
corporis causa excuterentur, quam ipsum edere inciperemus.
Se dal campo della scienza e della critica pura ci rivolgiamo
a quello della prattica e della esperienza, il de Eossi ci si mostra
scopritore non meno acuto e felice. Il riordinamento topografico
dei cemeterii suburbani, quale è espresso alla p. 207 del primo
volume della Roma sotterranea, è una vera e propria creazione,
di chiarezza e semplicità inarrivabili. A lui dobbiamo la scoperta
di cento cripte istoriche nei sotterranei cemeterii, di basiliche,