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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 20.1892

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Gli edificii della prefettura urbana fra la Tellure e le terme di Tito e di Traiano
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https://doi.org/10.11588/diglit.13634#0026

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Gli edificii della prefettura urbana

L'anno 1589, del mese di febbraio, furono fatti scavi di anti-
chità in via del Colosseo, sull'angolo della via della Polveriera,
« in ipso trivio euntibus a bustis Grallicis ad s. Petri in vincula,
descendendo ad amphitheatrum » « nella crocevia di s. Pietro in
vincola al coliséo » come dichiara Celso Cittadini testimonio ocu-
lare. Credo che fossero intrapresi per la ricerca dei materiali neces-
sarii alla costruzione dei cancelli di villa Peretti Montalto, dalla
parte di s. M. maggiore, affermandosi dal Cittadini che i marmi
e le pietre « furono portate a s. Antonio nelle Esquilie et guaste
per altre opere»; ed appunto nell'anno 1589, penultimo di
Sisto Y, si dava l'ultima mano all'ordinamento di quella parte
della villa e delle strade adiacenti (*). Lo scavo riuscì abba-
stanza profittevole, essendovi stati trovati, fra le altre cose, tre pie-
distalli di marmo, con iscrizioni relative al trasferimento di statue
da luoghi di culto ad un edilìzio civile, fatto l'anno 355 da Fa-
bio Felice Passifllo Paolino, prefetto della città. Cf. C. I. L. VI
1656 a, òj c (2). Si è creduto che l'edilìzio civile adornato da Pas-
sifilo coi tre simulacri fosse il palatium seu thermae Titi: ma
non può essere, perchè l'angolo delle « velocia munera » il più
vicino allo scavo del 1589, sta sempre a 255 metri di intervallo:
mentre le tre basi sono state certamente trovate nel luogo loro.
Secondo la moda e la necessità dei tempi, Passifìlo, prefetto della
città, si è valso di basi già servite ad altri usi, senza cancellarne
i titoli e le dedicazioni originali. Una di queste basi (C. I. L.

(*) I due cancelli monumentali di villa Peretta, a destra ed a sinistra di
s. Antonio, indicati nella tav. I delle Memorie /storiche del Massimo coi
n. 4 e 5, e coi nomi di porta Esquilina e di porta di s. Antonio, sono gli ul-
timi costruiti da Donna Camilla. Il terreno, dove si trova il n. 5, fu acqui-
stato dai monaci di s. Antonio il giorno 14 novembre 1857 (1. c. p. 107).

(2) Sui trasferimenti di statue per lo scopo indicato cf. De Rossi Bull,
crist. 1865 p. 5 sg.j e Bull. com. 1874 p. 176. C I. L. VI, 1652-1672. Alle
serie del Corpus si aggiungano anche i n. 1677, 1726, 1744, 1744», 1788,
1792, 3864, add. ad 1662; Eph. epigr. IV p. 293, n. 846, 847, p. 294
n. 848. Sui curatores statuarum del secolo IV cf. la base di PI. Magno
Genuario C. I. L. IV, 1708 [Hermes, XIX, 186).
 
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