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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 20.1892

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Gatti, Giuseppe: Notizie di trovamenti risguardanti l'epigrafia urbana, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13634#0085

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risguardanti Vepigrafia urbana

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Labicanus, segnato con altri nomi su di una lamina di piombo
trovata a s. Benedetto del Tronto (C. 1. L. IX, 3748), ed un
C. Umbreius Lavicamcs, il quale dedicò un monumento votivo
alle Acque Albule presso Tivoli (G. I. L. XIV, 3910). E poiché
dal sito di origine gli antichi formarono spesso non solo il co-
gnome personale, ma anche il gentilizio così troviamo pure
in una lapide di' Casteggio M. Labikanus MemorJ che costruì
il monumento sepolcrale alla propria famiglia (C. I. L. V, 7357).
Tutti costoro, com'è manifesto, presero il nome dalla città di
Labico; la quale, dopo lunghe controversie, ora è riconosciuto
essere stata situata sui colli laziali in vicinanza di Monte Com-
patri (2). Appellavasi Labici e Lavici', onde la via, che ad
essa metteva da Eoma, del pari che i nomi proprii sopra riferiti,
trovansi detti promiscuamente nelle antiche iscrizioni Labicanus
e Lavicanus.

Per i lavori della nuova ferrovia Roma-Napoli, in prossimità
di Tor fiscale, e precisamente nel sito ove la linea ferroviaria
attraversa gli antichi acquedotti, sono stati rimessi all'aperto due
cippi iugerali, spettanti all'acquedotto della Giulia-Tepula-Marcia.
Uno di essi è frammentato; l'altro è tutto intiero, e conserva
l'iscrizione :

IVL-TEP-MAR
IMP • CAESAR
Divi•F
AVGVSTVS
EX•S•C

CUI
P • CCXI

(*) V. Hiibner, Ephem. epigr. p. 30 segg., 74 segg.
(*) V. Dessau, C I. L. XIV p. 275.
 
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