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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 20.1892

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Cantarelli, Luigi: Il vicariato di Roma, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13634#0127

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II vicariato di Roma

I. Tuscia et Umbria.

Questa provincia era limitata dal Tevere a mezzogiorno, dal
lumie Nar e l'Appennino romano ad oriente, a settentrione dal-
l'Appennino toscano, dalla Macra e dal Mar Tirreno, a occidente.
L'Umbria, nel tempo di cui discorriamo, era ridotta alla Yilum-
bria, come la chiama Tolomeo (III, 1, 53, 54), cioè a dire, l'Um-
bria centrale, mentre l'antico ager Gallicus, con la capitale Ea-
venna, formava una provincia indipendente, col nome Flaminia
et Picenum annonarium ('), L'unione amministrativa della Tuscia
e dell'Umbria ebbe, senza dubbio, origine dalla federazione reli-
giosa che, da lungo tempo, le due regioni formavano e che sus-
sisteva ancora al tempo di Costantino. Intorno a questa federa-
zione, la cui metropoli era la etrusca città di Volsinii ( Volsinii
veleres — Orvieto ; Volsinii novi = Bolsena), chiamata da Valerio
Massimo (IX, 1, 2) Etruriae caput, ci offre interessanti notizie
una lapide di Spello (Henzen 5580 = Wilmanns 2843) che porta
inciso un rescritto di Costantino diretto agli Umbri. L'insigne
documento epigrafico fu dottamente illustrato dal Mommsen (2)
e a me non resterebbe altro che rimandare i lettori a quella illu-
strazione, se alcuni eruditi, i quali si occuparono, incidentalmente,
della iscrizione di Spello, non avessero sostenuto opinioni le quali,
contraddicendo, in alcuni punti, alla interpretazione del Mommsen,
richiedono di essere brevemente esaminate e discusse. Ma, innanzi
tutto, è necessario, per intenderla appieno, riassumere quella in-
terpretazione.

Il concilium, o l'assemblea provinciale dei Tusci e degli
Umbri che si adunava, ogni anno, in Volsinii, era, come le assem-

(1) Cf. Mommsen, Berichte der sàchsischen Gesellschaft, 1850, p. 210,
n. 2 ; Marquardt, Amm. Romana, p. 254 ; Jullian, Transformations de VItalie,
p.80, 174.

(2) Berichte, p. 199 e seg.
 
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