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77 vicariato? di Roma
(1683-1763) nel libro che s'intitola: De'consolari della provìncia
della Campania (Napoli 1757), ma codesto libro, pieno di errori
storici e in cui si contengono documenti epigrafici falsi, può es-
sere di poco giovamento, per non dire nessuno, a chi debba rico-
stituire la serie di quei governatori. Il Pratilli fu un vero falsa-
rio di lapidi antiche e di lui potè, ben a ragione, dire il Mommsen,
(C. X, p. 373) che « infestavit et maculavit cum universam regni
Neapolitani epigraphiam tum maxime litteratorum lapidum the-
saumm Campanum » (1). Anche Edoardo Bocking {Notitia II,
1169*) ha proposto la serie dei governatori della Campania, ma
essa pure non è scevra da errori. Ed ora enumeriamoli, seguendo
lo stesso ordine che abbiamo usato per quelli della Tuscia e
Umbria.
A. — CoRRECTORES.
1. T. Flavius Postumius Titianus.
C. VI, 1418 = Orelli 1194 = Wilmanns 1225« = Pra-
tilli, p. 60 (Roma) : T. Fl(avio) Postumio Titiano v(iro) \_cl{a-
rìssimo)~] co{n)s(u)U)... corr(ectori) Campaniae corri-
dori) Ilaliae Transpadanae . . . T. Aelius Poemenius . . . pa-
trono protestantissimo. Cf. VI, 1419 b.
Postumio Tiziano fu correcior Campaniae sotto Diocleziano,
e prima, anzi, ebbe il governo della regione Transpadana, che.
come provincia, è menzionata soltanto nelle iscrizioni di Tiziano
e nei Panegirici veteres, VII, 7 Baehrens; console per la se-
conda volta nel 301, (del primo consolato si ignora la data),
ebbe la prefettura urbana nel 304-305 (Tomassetti, p. 20). La
lapide, nella parte che abbiamo omessa, lo qualifica pronepos
et sectator M. Postumii Pesti oratoris, che fu discepolo di
(*) Cf. anche Waltzing, Recueil général des Inscriptions latines
(Louvain 1892), pag. 27, n. 1.
77 vicariato? di Roma
(1683-1763) nel libro che s'intitola: De'consolari della provìncia
della Campania (Napoli 1757), ma codesto libro, pieno di errori
storici e in cui si contengono documenti epigrafici falsi, può es-
sere di poco giovamento, per non dire nessuno, a chi debba rico-
stituire la serie di quei governatori. Il Pratilli fu un vero falsa-
rio di lapidi antiche e di lui potè, ben a ragione, dire il Mommsen,
(C. X, p. 373) che « infestavit et maculavit cum universam regni
Neapolitani epigraphiam tum maxime litteratorum lapidum the-
saumm Campanum » (1). Anche Edoardo Bocking {Notitia II,
1169*) ha proposto la serie dei governatori della Campania, ma
essa pure non è scevra da errori. Ed ora enumeriamoli, seguendo
lo stesso ordine che abbiamo usato per quelli della Tuscia e
Umbria.
A. — CoRRECTORES.
1. T. Flavius Postumius Titianus.
C. VI, 1418 = Orelli 1194 = Wilmanns 1225« = Pra-
tilli, p. 60 (Roma) : T. Fl(avio) Postumio Titiano v(iro) \_cl{a-
rìssimo)~] co{n)s(u)U)... corr(ectori) Campaniae corri-
dori) Ilaliae Transpadanae . . . T. Aelius Poemenius . . . pa-
trono protestantissimo. Cf. VI, 1419 b.
Postumio Tiziano fu correcior Campaniae sotto Diocleziano,
e prima, anzi, ebbe il governo della regione Transpadana, che.
come provincia, è menzionata soltanto nelle iscrizioni di Tiziano
e nei Panegirici veteres, VII, 7 Baehrens; console per la se-
conda volta nel 301, (del primo consolato si ignora la data),
ebbe la prefettura urbana nel 304-305 (Tomassetti, p. 20). La
lapide, nella parte che abbiamo omessa, lo qualifica pronepos
et sectator M. Postumii Pesti oratoris, che fu discepolo di
(*) Cf. anche Waltzing, Recueil général des Inscriptions latines
(Louvain 1892), pag. 27, n. 1.