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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 20.1892

DOI article:
Marchetti, Domenico: Frammento di un antico pilastro per misurae le aque del Tevere ed altre notizie topografiche
DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.13634#0157

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Frammento di un antico pilastro

giungere il limite superiore della scala graduatoria, che doveva
essere certamente quello delle massime piene, secondochè a quel
tempo verificavansi. Questo infatti è anche il limite a cui, per
regola d'arte, sogliono elevarsi i rostri. Questa considerazione ci
porta a stabilire con tutta probabilità l'altezza del pilastro,
la quale doveva, per conseguenza legittima, essere quella stessa
assegnata al rostro: che perciò deve ritenersi essere stata di
otto piedi romani, corrispondente a metri 2,37.

Con tali dati si potrebbe ancora congetturare fra quali limiti
si verificavano a quel tempo le oscillazioni del livello delle acque
del Tevere; argomentando che, se la massima piena ordinaria
elevavasi di otto piedi sulla banchina delle pile ; la linea di magra
dovea trovarsi tre piedi romani incirca al di sotto di questa. In tale
ipotesi, aggiungendo la misura di tre piedi agli otto segnati
sull'antico idrometro, risulterebbe che le oscillazioni, computate
fra il livello di magra e quello delle massime piene ordinarie,
erano comprese in una altezza di 11 piedi, pari a metri 3,27.

Del resto, lasciando agli idraulici altre ingegnose ricerche
su tale argomento ; a me pare, che dopo questa scoperta, sia logico
il supporre che anche altri idrometri fossero stati impiantati dai
romani in altri luoghi, sulle ripe del Tevere, ed anche sulle
pile di altri ponti ; colle indicazioni dei quali idrometri potevano
essere messe in relazione le osservazioni fatte su questo, da me
scoperto al ponte gianicolense.

Quindi è che, tanto per siffatti riguardi, dei confronti che
era possibile istituire, quanto per il comodo e la maggior facilità
di potervi leggere; dovremo riconoscere che riusciva conveniente
il partito di collocare un idrometro nel posto, ove, pei connotati
del masso riprodotto, ci risulta averlo di fatto stabilito i romani ;
cioè sul rostro a poppa di una delle pile del ponte.

Si può quindi conchiudere con molto fondamento, che l'uso
degli apparecchi idrometrici, tanto per rilevare la pendenza, quanto
per studiare le varie fasi degli aumenti e decrementi delle acque
 
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