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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 20.1892

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: La controversia sul Pantheon
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https://doi.org/10.11588/diglit.13634#0167

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La controversia sul Pantheon

« 11 nostro degnissimo vice-segretario sig. Filippo Aurelio
Visconti.... conserva ancora la notizia gentilmente comunica-
tami, che nei marmi della tribuna della Rotonda in occasione
di restauri, vi era stato letto il nome di Sabina; cosa che mi
confermò nella idea già per me certissima, che quella tribuna
non fosse stata in origine aperta ma ridotta così dopo Agrippa
dall'imperator Adriano, quando restaurò il Pantheon secondo
dice Sparziano, Romae instaurava Pantheum, septa ecc. e la
fece servir ad uso di tribunale per esercitarvi giudicatura in-
sieme co' magistrati, come narra Dione: dicebatque ius cumprimis
in Palatio, foro,, et Pantìieo, aliisque locis prò tribunati».

li'instauratio della quale parla il biografo, confermata dai
bolli e dalle marche di cava col nome di Sabina, si sarà spinta
sino ad una trasformazione completa, radicale del tipo architet-
tonico dell'edificio? In altri termini quale valore hanno le teorie
suggerite di prossimo, che il Pantheon di Agrippa fosse rettan-
golo, e che Adriano l'abbia arrotondato a quel modo, e che ne
abbia perfino spostato o girato l'asse di 90° da oriente a tra-
montana ?

Incomincio dallo spostamento dell'asse. La teoria mi pare
insostenibile per molte ragioni. In primo luogo mi sembra dif-
ficile il credere che il Pantheon avesse orientazione diversa
da quella del Laconico fabbricato di un sol getto, e delle terme
fabbricate sette anni dopo : ed essendo l'asse di queste e di
quello diretto da sud a nord, possiamo essere certi che anche il
Pantheon, collocato precisamente alla estremità dell'asse, fosse
orientato a quel modo. Il gruppo campense di Agripppa, ad
eccezione delle septa, è indipendente dalla linea di via flaminia,
dalla quale diverge di 5°, cf. Itiner. di Einsiedeln p. 39 fìg.
6-7. Il Pantheon, e le terme che gli stanno dietro, si appoggiano
piuttosto alla linea della via Retta o Tecta (rettifilo Curato -
Coronari - s. Agostino - Coppelle - Acquasanta - lungo ben 1300
metri) una delle più. belle ed importanti dalla città antica,
 
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