Notizie di travamenti risguardanti Vepigrafia urbana 179
NOTIZIE DI TEOVAMENTI
RIGUARDANTI L'EPIGRAFIA URBANA
In piazza Cairoli, continuandosi le escavazioni nel sito me-
desimo, donde provengono i frammenti epigrafici editi nel pre-
cedente fascicolo (p. 57 segg.), è tornato in luce un plinto qua-
drato marmoreo, di m. 0,50 X 0,50 X 0,30, scorniciato in tre
lati, sul quale si legge il titolo onorario:
FALTONIO PROBO
ALYPIO-VC-PRAEF-VRB
PATRONO PRESTANTISSIMO
Il personaggio, al quale fu dedicato il monumento, è già
noto nella serie dei prefetti di Roma, e più comunemente è
appellato col solo nome di Alipio. Fu figlio di Clodio Celsino
Adelfìo, proconsole, e della celebre poetessa Faltonia Proba, alla
quale è attribuito un poema su Gesù Cristo, composto di tutti
yersi di Virgilio. Alipio ebbe la prefettura urbana nell'anno 391,
e si hanno in Soma due iscrizioni da lui dedicate mentre eser-
citava tale ufficio (l): una all'imperatore Teodosio, cui eresse
una statua; l'altra al proprio fratello Q. Clodio Ermogeniano
Olibrio, che era stato prefetto della città negli anni 368/370,
e console ordinario nell'anno 379.
(i) C. I. L. VI, 1185. 1713.
NOTIZIE DI TEOVAMENTI
RIGUARDANTI L'EPIGRAFIA URBANA
In piazza Cairoli, continuandosi le escavazioni nel sito me-
desimo, donde provengono i frammenti epigrafici editi nel pre-
cedente fascicolo (p. 57 segg.), è tornato in luce un plinto qua-
drato marmoreo, di m. 0,50 X 0,50 X 0,30, scorniciato in tre
lati, sul quale si legge il titolo onorario:
FALTONIO PROBO
ALYPIO-VC-PRAEF-VRB
PATRONO PRESTANTISSIMO
Il personaggio, al quale fu dedicato il monumento, è già
noto nella serie dei prefetti di Roma, e più comunemente è
appellato col solo nome di Alipio. Fu figlio di Clodio Celsino
Adelfìo, proconsole, e della celebre poetessa Faltonia Proba, alla
quale è attribuito un poema su Gesù Cristo, composto di tutti
yersi di Virgilio. Alipio ebbe la prefettura urbana nell'anno 391,
e si hanno in Soma due iscrizioni da lui dedicate mentre eser-
citava tale ufficio (l): una all'imperatore Teodosio, cui eresse
una statua; l'altra al proprio fratello Q. Clodio Ermogeniano
Olibrio, che era stato prefetto della città negli anni 368/370,
e console ordinario nell'anno 379.
(i) C. I. L. VI, 1185. 1713.