Bibliografia
401
fondamentale della pianta il Circo Massimo, accanto al quale tro-
vavasi il Settizonio. E sappiamo che egli volle costruire quest'ul-
timo, perchè ai suoi connazionali che venivano dall'Africa per
l'Appia fosse il primo grande monumento che apparisse dinanzi.
Invece l'orientazione, da sud a nord seguita da Augusto era an-
tichissima e tradizionale come vedesi dall'ordine nel quale si
seguono le quattro regioni di Servio Tullio (Suburana, Palatina,
Esquilina, Collina), e dall'ordine seguito anche nella menzione
dei santuarii degli Argei. E le piante icnografiche medievali di
Roma, le quali derivano da esemplari' antichi, hanno tutte l'orien-
tazione da sud a nord. Questa spiega anche l'ordine seguito nella
divisione ecclesiastica delle sette regioni, e in generale quello
che si osserva anche fuori di Roma e nel resto dell'impero.
La dissertazione dell'Elter ha una pianta di Roma secondo
le regioni di Augusto e nella orientazione tradizionale, e pa-
recchi altri disegni, e riproduce il sigillo di Ludovico il Bavaro
colla veduta di Roma, fatto verso il 1328 e che l'autore dichiara.
Mélanges G. B. De Rossi. Roma, Tipografìa della Pace, 1892.
A. Gepfroy, Une vue inèdite de Ro?ne en 1459.
L'autore pubblica e commenta una miniatura di un codice
conservato a Parigi nella Biblioteca di Ste. Geneviève, la quale è
opera di Nicola Polani, e rappresenta una veduta di Roma. Questa
veduta tuttavia è assai inesatta ed arbitraria, e vi mancano molti
dei monumenti più singolari che vedevansi a Roma nel XV sec.
Senonchè offre dei particolari importanti, e nominatamente quello
dell'angelo dorato, che rimette la spada nel fodero, sulla cima
della Mole Adriana, del quale è la più antica rappresentazione
che si conosca.
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fondamentale della pianta il Circo Massimo, accanto al quale tro-
vavasi il Settizonio. E sappiamo che egli volle costruire quest'ul-
timo, perchè ai suoi connazionali che venivano dall'Africa per
l'Appia fosse il primo grande monumento che apparisse dinanzi.
Invece l'orientazione, da sud a nord seguita da Augusto era an-
tichissima e tradizionale come vedesi dall'ordine nel quale si
seguono le quattro regioni di Servio Tullio (Suburana, Palatina,
Esquilina, Collina), e dall'ordine seguito anche nella menzione
dei santuarii degli Argei. E le piante icnografiche medievali di
Roma, le quali derivano da esemplari' antichi, hanno tutte l'orien-
tazione da sud a nord. Questa spiega anche l'ordine seguito nella
divisione ecclesiastica delle sette regioni, e in generale quello
che si osserva anche fuori di Roma e nel resto dell'impero.
La dissertazione dell'Elter ha una pianta di Roma secondo
le regioni di Augusto e nella orientazione tradizionale, e pa-
recchi altri disegni, e riproduce il sigillo di Ludovico il Bavaro
colla veduta di Roma, fatto verso il 1328 e che l'autore dichiara.
Mélanges G. B. De Rossi. Roma, Tipografìa della Pace, 1892.
A. Gepfroy, Une vue inèdite de Ro?ne en 1459.
L'autore pubblica e commenta una miniatura di un codice
conservato a Parigi nella Biblioteca di Ste. Geneviève, la quale è
opera di Nicola Polani, e rappresenta una veduta di Roma. Questa
veduta tuttavia è assai inesatta ed arbitraria, e vi mancano molti
dei monumenti più singolari che vedevansi a Roma nel XV sec.
Senonchè offre dei particolari importanti, e nominatamente quello
dell'angelo dorato, che rimette la spada nel fodero, sulla cima
della Mole Adriana, del quale è la più antica rappresentazione
che si conosca.