Bibliografia 411
dei Fiori, destinata all'abitazione del Cardinale, era già molto
innanzi nel 1489. Seguì la costruzione della chiesa, la quale porta
nell'iscrizione la data del 1495, che è presso a poco la data del
compimento dell'edificio, che allora fu ricoperto del tetto, e l'anno
seguente il Cardinale andò ad abitarlo. Queste date non permet-
tono di attribuire il palazzo al Bramante, il quale venne a Roma
quando esso già era in gran parte finito; e del resto il Vasari,
sulla cui autorità si affermava il contrario, dice solamente che
Bramante trovossi con altri artisti alla risoluzione di gran parte
di esso. Anche del palazzo ora Giraud in piazza Scossacavalli, fatto
edificare dal cardinale Adriano da Corneto, Bramante non diede
il disegno, ma solo lo portò a compimento. Altri edifici formano
un sol gruppo con questi palazzi, come p. es., la casa di Giam-
pietro Tucci incontro al Governo Vecchio, che porta la data
del 1500.
Dopo considerazioni sullo stato dell'architettura in Roma
prima della venuta del Bramante, e sulla nuova via nella quale
egli la mise, l'autore fa osservare che se il palazzo della Cancelleria
nulla ha di comune cogli altri palazzi costruiti fino allora in
Roma, gli è che propriamente esso era l'abitazione del Cardinale
titolare annessa alla chiesa, questa perciò dovea riguardarsi quale
parte principale di esso; l'avere incorporato la chiesa col palazzo,
fece sì che passassero a questo la decorazione architettonica e il
rivestimento di pietra riserbati fin allora alle chiese. Orbene dal
confronto con altri monumenti scorgesi che il palazzo della Can-
celleria si collega coli'arte toscana quattrocentista, alla quale il
Bramante dopo la sua venuta in Roma sostituì l'arte romana del
cinquecento, onde il palazzo non può attribuirsi a lui e per ragioni
cronologiche e per ragioni artistiche.
Bollettino dell'Imp. Istituto archeologico Germanico.
Roma, Loescher, 1892, voi. VII, fase. 1.
dei Fiori, destinata all'abitazione del Cardinale, era già molto
innanzi nel 1489. Seguì la costruzione della chiesa, la quale porta
nell'iscrizione la data del 1495, che è presso a poco la data del
compimento dell'edificio, che allora fu ricoperto del tetto, e l'anno
seguente il Cardinale andò ad abitarlo. Queste date non permet-
tono di attribuire il palazzo al Bramante, il quale venne a Roma
quando esso già era in gran parte finito; e del resto il Vasari,
sulla cui autorità si affermava il contrario, dice solamente che
Bramante trovossi con altri artisti alla risoluzione di gran parte
di esso. Anche del palazzo ora Giraud in piazza Scossacavalli, fatto
edificare dal cardinale Adriano da Corneto, Bramante non diede
il disegno, ma solo lo portò a compimento. Altri edifici formano
un sol gruppo con questi palazzi, come p. es., la casa di Giam-
pietro Tucci incontro al Governo Vecchio, che porta la data
del 1500.
Dopo considerazioni sullo stato dell'architettura in Roma
prima della venuta del Bramante, e sulla nuova via nella quale
egli la mise, l'autore fa osservare che se il palazzo della Cancelleria
nulla ha di comune cogli altri palazzi costruiti fino allora in
Roma, gli è che propriamente esso era l'abitazione del Cardinale
titolare annessa alla chiesa, questa perciò dovea riguardarsi quale
parte principale di esso; l'avere incorporato la chiesa col palazzo,
fece sì che passassero a questo la decorazione architettonica e il
rivestimento di pietra riserbati fin allora alle chiese. Orbene dal
confronto con altri monumenti scorgesi che il palazzo della Can-
celleria si collega coli'arte toscana quattrocentista, alla quale il
Bramante dopo la sua venuta in Roma sostituì l'arte romana del
cinquecento, onde il palazzo non può attribuirsi a lui e per ragioni
cronologiche e per ragioni artistiche.
Bollettino dell'Imp. Istituto archeologico Germanico.
Roma, Loescher, 1892, voi. VII, fase. 1.