Castel Savallo.
7
sia che voglia supporsi nella villa Barberini, coli'acropoli a Ca^
stelgandolfo, è indubitato che la collina di Castel Savello era
un luogo da non trascurarsi per la difesa della città. Tuttavia
non ho trovato memoria di monumenti di tipo arcaico rinvenuti
su questo monte ; nè potrei all' età albana attribuire altro che
alcuni pochi massi squadrati, di pietra vulcanica (sperone) che
ho veduto confusi colle rovine del castello medioevale ('). Di
una lapide dell'età romana, col famoso consolato dei due Gemini,
provenuta da questo luogo, non può tenersi conto, trattandosi di
un' impostura del Ligorio, la quale ha ingannato anche il Fea
(Fea, Misceli, fil. I, p. 132; C. I. L. XIV, 131*). Eovine del-
l'età romana imperiale neppure vi appaiono; e nondimeno pos-
siamo supporre che una villa privata vi sia stata costruita, con
qualche conserva di acqua sul vertice, come in ogni anche più
inferiore collina si trova; ed ora ne indicherò anche il nome.
La costruzione del castello, nel medio evo, ha fatto scom-
parire le tracce dell' età romana. Tuttavia la esistenza di pozzi
(!) Non può sostenersi l'opinione che il Savello corrisponda al Me-
nimi castello latino ricordato da Livio (VI, 2), da Plutarco (in Camillo, 34),
da Diodoro (XIV, 117) perchè da Livio è additato nec procul a Lanuvio;
ed inoltre, quando, nel 442 di Roma, furono composte le due nuove tribù
rustiche Scaptia e Maec.ia, questa, che certamente prese il nome dal ca-
stello suddetto (Festo, ed. Miiller pag. 136; Kubitschek, De rom?J,ribuum
origine et propag. pag. 20) fu la tribù cui furono ascritti gli abitanti di
Lanuvio (G. I. L. II, 3439, XIV, pag. 191 et seq.). E poiché ho notato già
in principio l'analogia topografica del Savello col monte due torri, ch'è tra
Genzano e Civitalavinia, dirò che è appunto al monte due torri, che può
collocarsi il Mecium in quistione.
Visitando, nel 1887, quel sito, ho rinvenuto, tra i ruderi di una delle
torri, ch'è caduta, più massi parallelepipedali antichissimi Inoltre, avendo
presente la solita corrispondenza dei fortilizi del medio evo con quelli an-
tichi, ho notato che quel sito dovette esser sempre fortificato. Le torri erano
costruite su piano antico, con materiali dell'età romana. Vi ho anche rico-
nosciuto la esistenza di una chiesa di s. Martino, di cui ho trovato fram-
menti decorativi del secolo ottavo e nono. Perciò attribuisco ad una colonia
di Franchi quella fortezza: ed anche di questa nazione ho rinvenuto la me-
moria nel nome catastale del fondo, cioè Francavilla. Concludo, che anche
a Savello doveva esistete un casicllo latino, ma ne ignoriamo il nome.
7
sia che voglia supporsi nella villa Barberini, coli'acropoli a Ca^
stelgandolfo, è indubitato che la collina di Castel Savello era
un luogo da non trascurarsi per la difesa della città. Tuttavia
non ho trovato memoria di monumenti di tipo arcaico rinvenuti
su questo monte ; nè potrei all' età albana attribuire altro che
alcuni pochi massi squadrati, di pietra vulcanica (sperone) che
ho veduto confusi colle rovine del castello medioevale ('). Di
una lapide dell'età romana, col famoso consolato dei due Gemini,
provenuta da questo luogo, non può tenersi conto, trattandosi di
un' impostura del Ligorio, la quale ha ingannato anche il Fea
(Fea, Misceli, fil. I, p. 132; C. I. L. XIV, 131*). Eovine del-
l'età romana imperiale neppure vi appaiono; e nondimeno pos-
siamo supporre che una villa privata vi sia stata costruita, con
qualche conserva di acqua sul vertice, come in ogni anche più
inferiore collina si trova; ed ora ne indicherò anche il nome.
La costruzione del castello, nel medio evo, ha fatto scom-
parire le tracce dell' età romana. Tuttavia la esistenza di pozzi
(!) Non può sostenersi l'opinione che il Savello corrisponda al Me-
nimi castello latino ricordato da Livio (VI, 2), da Plutarco (in Camillo, 34),
da Diodoro (XIV, 117) perchè da Livio è additato nec procul a Lanuvio;
ed inoltre, quando, nel 442 di Roma, furono composte le due nuove tribù
rustiche Scaptia e Maec.ia, questa, che certamente prese il nome dal ca-
stello suddetto (Festo, ed. Miiller pag. 136; Kubitschek, De rom?J,ribuum
origine et propag. pag. 20) fu la tribù cui furono ascritti gli abitanti di
Lanuvio (G. I. L. II, 3439, XIV, pag. 191 et seq.). E poiché ho notato già
in principio l'analogia topografica del Savello col monte due torri, ch'è tra
Genzano e Civitalavinia, dirò che è appunto al monte due torri, che può
collocarsi il Mecium in quistione.
Visitando, nel 1887, quel sito, ho rinvenuto, tra i ruderi di una delle
torri, ch'è caduta, più massi parallelepipedali antichissimi Inoltre, avendo
presente la solita corrispondenza dei fortilizi del medio evo con quelli an-
tichi, ho notato che quel sito dovette esser sempre fortificato. Le torri erano
costruite su piano antico, con materiali dell'età romana. Vi ho anche rico-
nosciuto la esistenza di una chiesa di s. Martino, di cui ho trovato fram-
menti decorativi del secolo ottavo e nono. Perciò attribuisco ad una colonia
di Franchi quella fortezza: ed anche di questa nazione ho rinvenuto la me-
moria nel nome catastale del fondo, cioè Francavilla. Concludo, che anche
a Savello doveva esistete un casicllo latino, ma ne ignoriamo il nome.