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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 22.1894

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Cantarelli, Luigi: L' origine della cura Tiberis e supplementi alla serie dei Curatores Tiberis e alla serie dei Vicarii Urbis Romae
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https://doi.org/10.11588/diglit.13636#0051

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L'origine della Cui'a Tiberis

il principato ('), nulla vieta di ritenere che sia stato lecito
anche 'il cumulo di due quasimagistrature, e i curatores via-
rum che, dopo Nerva, in alcuni distretti, sono anche praefecti
alimentorum, confermano la mia supposizione. Atoio Capitone e
L. Ammzio, deputati del Tevere (come li chiama, tradu-
cendo il passo di Tacito, il Davanzati, con intuizione, veramente,
mirabile) presentarono, adunque, la relazione dei loro studi e le
relative proposte in una seduta del Senato, della quale Tacito
ci da ampio ragguaglio. Le proposte erano due: l'ima, che,
per diminuire le piene del fiume, dovovansi deviare i fiumi e i
laghi elio lo ingrossano e, quindi, voltando il letto della Chiana
(che nasce dal lago di Chiusi, e unito alla Paglia, metteva foce
anticamente nel Tevere), farla sboccare nell'Arno, spartire la Nera
in più rivi e chiudere il lago Velino nel punto ove gittasi in questo
fiume; l'altra che, d'allora in poi, una commissione permanente non
più di due, ma di cinque senatori, designati dalla sorte, do-
veva provvedere ad impedire che le piene del Tevere si rinnovas-
sero e sorvegliare, nello stesso tempo, il corso del fiume. Le due
proposte ebbero sorte diversa ; quella riflettente le grandi opere
idrauliche ob moderandas Tiberis exundationes, contro le quali
protestarono nel Senato le ambascerie dei Fiorentini, di quei di
Terni e dei Reatini, che da quelle opere sarebbero rimasti assai
danneggiati, sul parere di Cu. Pisone, non fu dal Senato e da
Tiberio accolta, mentre l'altra ebbe piena approvazione. Uguale
disparità di trattamento fecero alle due proposte gli storici che
ne tramandarono il ricordo ai posteri; a Tacito, infatti, parve,
soltanto, degna di essere registrata nei suoi annali la prima che,
sebbene non accolta dal principe e dal senato, rilevava peraltro
un vasto e ardito concetto; a Dione, forse, più pratico, parve
degna di essere ricordata la seconda che, sebbene più modesta,

(>) Mommseii, lì. Slaatsrecht, W,515,
rard), II, 68.

Droit p. romain, (trad. Gi-
 
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