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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 22.1894

DOI article:
Pascal, Carlo: Il culto di Apollo in Roma nel secolo di Augusto
DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.13636#0062

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nei secolo di Augusto.

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mann, che pure i due critici citati dicono di combattere : ' illud
semper, dice l'Hermann (De loco Apollinis in carm. Hor. saec.
p. 14) explicatione eget, cur aliorum deorum ab eodem Augusto
magniflce cultorum vel etiam proprius ad ipsum pertinentium,
ut Veneris Genetricis, cuins aedeni a patre Caesare in eiusdem
foro inchoatani, ipse perfecerat, aut Martis Ultoris, cui ipse
templum in proprio foro condiderat. nulla in cannine seeculari
mentio exstet, sed omnia ad unum Apollinem eiusque consortein
dirigantur '. — Veniamo ora all'Hermann (De loco Apollinis ecc.).
Egli partendo dall'opinione che uno tra i nuovi oracoli Sibillini
avesse prescritto che nei ludi detti Terentini si venerassero Apollo e
Diana (p. 16), dice doversi solo spiegare perchè mai Augusto
abbia tenuto tanto conto di tale- oracolo, ed abbia destinato più
specialmente i ludi secolari ad onorare le due divinità (p. 18).
Egli crede adunque che Augusto dovette aver di mira quell'oracolo
della Sibilla in cui si prediceva il ritorno dell'età dell'oro, e la
nascita di una nuova stirpe di uomini, che sarebbe sotto il regno
di Apollo; oracolo cantato da Vergilio nell'egloga IV. — Ve-
dremo in seguito quanto vi sia di vero nell'opinione dell'Hermann;
quanto ai particolari della sua dimostrazione, noteremo solo un
punto capitale ; e cioè non esser punto vero che il secolo au-
reo, di cui auspicavasi il ritorno, fosse il decimo ; la Sibilla
aveva predetto (Serv. ad ecl. IV, 4) ' fiaitis omnibus sae-
culis (e quindi anche il decimo) rursus eadem renovari '. Il
significato dunque del culto apollineo nel secolo di Augusto
doveva essere ben altro da quello assegnatogli dall'Hermann,
che in Apollo vede il dio del nuovo secolo aureo. — Il Preller
(Uòmische Mythol. I, p. 307) mette a contributo le varie con-
dizioni storiche e gli speciali fatti che parvero, secondo lui,
assicurare in quel tempo il primato al dio della luce; da una
parte il culto di quel dio ereditario nella gente Giulia, e
dall'altra la vittoria riportata dinanzi ad Apollo Azio; da una
parte la tradizione classica di Apollo protettore di Troia, e dal-
 
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