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egizia nell'Isola di Sardegna (1). Poiché nel primo caso le
conquiste di Sesostri e dei Ramessi nell'Oriente traman-
dateci dagli Storici Greci , e confermate da iscrizioni egi-
zie renderanno ragione della scoperta. In fatti quale cosa
più naturale che volessero essi lasciare un monumento
nel paese conquistato: allo stesso modo che qualche
tempo dopo Serse (2), ed Artaserse (3) lasciavano trac-
cia della loro conquista dell'Egitto, facendo in un vaso
egiziano scrivere il loro nome in caratteri cuneiformi ?
Ma quale relazione fu mai tra 1' Egitto e la Sardegna ?
Dobbiamo noi credere che le bandiere egizie, che vittoriose
si spiegarono in Oriente, siansi rivolte anche verso T Oc-
cidente ? 0 sarà questo un indizio di Colonia Egiziana
trapiantata in Sardegna ? Oppure non potrà dirsi, che una
naturale conseguenza del trafico e delle navigazioni egizie
nel Mediterraneo ? Nulla di più naturale che gli Egizii
abbiano una volta predominato nel Mediterraneo come lo
fecero poi*i Fenicii. I monumenti Egiziani ci danno prove
che fu già la nazione Egizia fornita di considerevole flotta :
e le sue guerre spesso dirette contilo la Siria non avreb-
bero potuto intraprendersi senza una forza marittima,
sebbene io inclini ad abbracciare 1 ultima supposizione, e
a confessare che mancano ancora i dati per sciogliere una
tale questione. Dirò piuttosto alcuna cosa sopra due altre
questioni che possono offrirsi alla mente di chi considera
questi monumenti. 1. Sono veramente questi Scarabei ap-
partenenti all' arte Egizia ? 2. QuaP è il significato dei loro
Continua
(1) Tra le molte cose egizie che si sono scoperte in Sardegna sono da annove-
rare i molti scarabei di diverse materie estratte dalle tombe di Tharros. Se ne
sono estratti a migliaja, dei quali nella maggior parte conserva gl'impronti in
cera il Cari. Spano. V. Notizie della antica Città di Tharros del medesimoj
Cagliari issi , e Della Marmora, Memoria sopra alcune antichità Sarde.
Torino 1 835.
(2) Vaso riprodotto dal Caylus, Tom. V. pi. XXX.
(3) Vaso scoperto dal Sig. Vdkinson nel Tesoro di San Marco a Venezia.
egizia nell'Isola di Sardegna (1). Poiché nel primo caso le
conquiste di Sesostri e dei Ramessi nell'Oriente traman-
dateci dagli Storici Greci , e confermate da iscrizioni egi-
zie renderanno ragione della scoperta. In fatti quale cosa
più naturale che volessero essi lasciare un monumento
nel paese conquistato: allo stesso modo che qualche
tempo dopo Serse (2), ed Artaserse (3) lasciavano trac-
cia della loro conquista dell'Egitto, facendo in un vaso
egiziano scrivere il loro nome in caratteri cuneiformi ?
Ma quale relazione fu mai tra 1' Egitto e la Sardegna ?
Dobbiamo noi credere che le bandiere egizie, che vittoriose
si spiegarono in Oriente, siansi rivolte anche verso T Oc-
cidente ? 0 sarà questo un indizio di Colonia Egiziana
trapiantata in Sardegna ? Oppure non potrà dirsi, che una
naturale conseguenza del trafico e delle navigazioni egizie
nel Mediterraneo ? Nulla di più naturale che gli Egizii
abbiano una volta predominato nel Mediterraneo come lo
fecero poi*i Fenicii. I monumenti Egiziani ci danno prove
che fu già la nazione Egizia fornita di considerevole flotta :
e le sue guerre spesso dirette contilo la Siria non avreb-
bero potuto intraprendersi senza una forza marittima,
sebbene io inclini ad abbracciare 1 ultima supposizione, e
a confessare che mancano ancora i dati per sciogliere una
tale questione. Dirò piuttosto alcuna cosa sopra due altre
questioni che possono offrirsi alla mente di chi considera
questi monumenti. 1. Sono veramente questi Scarabei ap-
partenenti all' arte Egizia ? 2. QuaP è il significato dei loro
Continua
(1) Tra le molte cose egizie che si sono scoperte in Sardegna sono da annove-
rare i molti scarabei di diverse materie estratte dalle tombe di Tharros. Se ne
sono estratti a migliaja, dei quali nella maggior parte conserva gl'impronti in
cera il Cari. Spano. V. Notizie della antica Città di Tharros del medesimoj
Cagliari issi , e Della Marmora, Memoria sopra alcune antichità Sarde.
Torino 1 835.
(2) Vaso riprodotto dal Caylus, Tom. V. pi. XXX.
(3) Vaso scoperto dal Sig. Vdkinson nel Tesoro di San Marco a Venezia.