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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 1.1855

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Nr. 5 (Maggio 1855)
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Spano, Giovanni: Statua d'Aristeo in bronzo
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https://doi.org/10.11588/diglit.10802#0078

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può dirsi per molte ragioni questa statua appartenere al
culto dei Cananei , e quindi non può caratterizzarsi per il
Dio Beelzebub.

Innanzi tutto conviene osservare la forma degli insetti,
i quali per essere prolungati, e per aver la pancia o l'ad-
dome fatta a spire, e parimenti prolungata come il torace,
non possono esser altro che api (I).

I caratteri tutti della statua non possono convenire alla
divinità degli Accaronili , per essere ben formata e di una
mollezza sorprendente. Può dirsi di appartenere all' arte
greca più che all' arte fenicia od orientale. Ognuno può fare
il paragone di questa statuetta colle altre del R. Museo ,
e con quelle che noi pubblicammo trovate in Uta (2), e
facilmente rileverà la differenza che passa tra quelle e
questa. Le opere di ogni popolo hanno con se una parti-
colare impronta nella parte artistica , la quale suole senza
dubbio manifestare l'origine dei popoli cui appartengono.
Gli Egizii solevano dare una certa durezza alle loro sta-
tue , i Fenicii ed i Cananei una trascuranza che degene-
rava in deformità. Lo stesso eseguivano i Cartaginesi e
gli Etruschi. Alla Grecia solamente era dato di esprimere
le membra delle loro divinità con naturalezza e con tipo
speciale, per cosi dire inarrivabile.

(1) La differenza principale che passa tra la mosca e 1' ape comune è questa
che la prima appartiene all'ordine dittero (due ali), e la seconda all' ordino ime-
noltero (quattro ali) : lo scultore ha presentalo solo due ali in questi insetti ,
perchè le altre due le ha supposte nascoste, e nel bronzo non era così facile di-
stinguere tutte le particolarità , bastandogli di aver espresso la figura dell'insetto
nelle parti longitudinali , che sono il primario carattere. Alle api tributavano
2,li antichi una specie di culto, specialmente nella Teologia greca secondo la
quale le api furono tenute come le nutrici di Giove, perchè nell' antro Dìtteo
ore si credeva d'es5ere stato nutrito, si conservava un arnia di api. Gli Egi-
ziani pure ebbero venerazione per questi insetti, perchè si trovano scolpiti negli
scarabei, e nei globi di monili che le donne portavano in collo. Per la stessa
ragione che le api erano tenute dagli antichi popoli come sacre, del loro frullo
cioè del miele ne facevano offerte agli dei, ai re, ed alle persone ragguardevoli
(Gen. XLIII, il. Ili Reg. X IV, s).

(2) V. La cit. nostra lettera al Si*. Generale AU>. Della Marmora.
 
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