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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 1.1855

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Nr. 9 (Settembre 1855)
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Spano, Giovanni: Statuetta in bronzo d'un indigete
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https://doi.org/10.11588/diglit.10802#0140

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tesamente rappresentato. Ma dai pochi caratteri che rappre-
senta possiamo asseverare d'essere un Dio Indigete, una
divinità nazionale , e forse di un alta antichità , apparte-
nente più presto alla religione egiziana, che ad altra na-
zione. Si vede chiaramente che la medesima serviva per
dio Awerrunco, collocata in qualche domestica cappella (1),
per servire di custodia alia casa, e per allontanare tutti i
mali e le disgrazie dalla famiglia da cui veniva adorato,
come abbiam detto parlando di altre statue (V. pag. 103).

Colla mano destra infatti impugna lo scettro , insegna
del dominio e della potenza che tiene sopra gli esseri (2).
Colla sinistra poi difende la testa , come in segno di aver
1' autorità di cacciare gli imminenti pericoli e le disgrazie
dal capo di quelli a cui sovrastavano (3). Gli emblemi
delle divinità sono espressi a norma delle felicità che ar-
recavano, o dei mali che allontanavano. Siccome la lesta
era presso gli antichi il geroglifico della salvezza , perciò
per indicare un' imminente pericolo questo esprimevano
con cuoprire la testa con una , o ambe le mani ; dello
stesso modo come quando volevano esprimere un' atto
di adorazione alla divinità approssimavano la mano alla
bocca (4) , e quando volevano assicurare per giuramento di
non far alcuna offesa, o conservare un patto, toccavano colle

(l) Appellala pure penetrale, o Sacrario dei Dei Penati, nel quale si collocavano
anche le cose più preziose, onde la paura del nume sbigottisse i ladri dal sacri-
legio , come accenna Lucano.

{l) Lo scettro prima era una verga , un bastone che i Re portavano in mano
quando esercitavano un pubblico uffizio, in greco detto JiixGtXixri pa/3dri, regia virga.

(5) Sono ben note quelle frasi orientali che per esser protetti , o difesi dai pe-
ricoli , dicevano protegere , obumbrare il capo : i danni anche si riferivano al
capo (Iob. xxix, io. Joel ni. 4. Ps. cxxxix, 8. Act. xvm, 6.) A tutto questo si
aggiunga l'idiotismo in ogni lingua e nazione, allorché pregasi Dio per liberare
dalle disgrazie dicesi di tener la sua mano sopra il capo di alcuno.

(4) Giobe tra le iniquità che non aveva mai commesso novera di non aver
adorato il sole col portar la mano alla sua bocca. Si vidi soleni cum Julgeret,
et o'sculatus sum manum meam ore meo (Cap. xxxi , 27).
 
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