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rete delle strade di cui è sparsa la Carta antica della
Sardegna a qual punto di civilizzazione era pervenuta nel
periodo della dominazione Cartaginese e Romana (V. la
Carta messa in fronte di questo Bullet., e p. 34).
Molte sono le regioni in cui tuttora compariscono le ve-
stigia delle strade antiche. Se ne vedono per esempio in
vicinanza a Fordongianos {Forum Traiani), e seguitando
presso ad Abbasanta, anzi un gran tratto della strada mo-
derna passa sopra l'antica. Sopra Campeda, passato Maco-
mer (3Iacopsissa), se ne vedono alcuni tratti lungo la
strada nuova parimenti, e finalmente per lasciar le altre
in vicinanza a Ploaghe se ne vede un piccol tratto (1), ed in
vicinanza ad Oscheri e Terranova, sono rimaste maggiori
vestigia che vi compariscono di tratto in tratto. Fre-
quentemente pure in altri siti, dovendo per qualche lavoro
sfossare il terreno, occorre di imbattersi in tronchi di strade
antiche già seppellite, dopo tanti secoli che non furono
trafficate, e di cui si erano totalmente perdute le tracce.
Il modo poi come erano costrutte queste strade contri-
buì che sino a noi potessero pervenire almeno per poter
osservare quante spese e fatiche avranno durato per co-
strurle. Diverse erano le maniere con cui gli antichi co-
struivano le strade carreggiabili (2). Nelle sarde poi si
osservano due maniere di costruzione; vale a dire pone-
vano uno strato orizzontalmente di pietre grandi poligone,
e sopra queste collocavano altro strato di pietre piccole o
(1) Questo si appella oggi su cantimi de su carni, perchè nelle pietre 'po-
ligone o di costruzione vi appariscono tuttora le rotaje, come nella via appia
in vicinanza a Puzzuoli.
(2) Ordinariamente la strada constava di tre operazioni: la prima appellavasi
statumeu che consisteva nel primo strato formato di scaglie e piccole pietre
mescolate con terra o sabbia: la seconda chiamavasi nucleus, ed era una specie
di smalto fatto di calcina, e pietruzze mescolate insieme: la terza finalmente era
il surnmum dorsunij o summa crusta composto di pietre piane poligone ossia
irregolari.
rete delle strade di cui è sparsa la Carta antica della
Sardegna a qual punto di civilizzazione era pervenuta nel
periodo della dominazione Cartaginese e Romana (V. la
Carta messa in fronte di questo Bullet., e p. 34).
Molte sono le regioni in cui tuttora compariscono le ve-
stigia delle strade antiche. Se ne vedono per esempio in
vicinanza a Fordongianos {Forum Traiani), e seguitando
presso ad Abbasanta, anzi un gran tratto della strada mo-
derna passa sopra l'antica. Sopra Campeda, passato Maco-
mer (3Iacopsissa), se ne vedono alcuni tratti lungo la
strada nuova parimenti, e finalmente per lasciar le altre
in vicinanza a Ploaghe se ne vede un piccol tratto (1), ed in
vicinanza ad Oscheri e Terranova, sono rimaste maggiori
vestigia che vi compariscono di tratto in tratto. Fre-
quentemente pure in altri siti, dovendo per qualche lavoro
sfossare il terreno, occorre di imbattersi in tronchi di strade
antiche già seppellite, dopo tanti secoli che non furono
trafficate, e di cui si erano totalmente perdute le tracce.
Il modo poi come erano costrutte queste strade contri-
buì che sino a noi potessero pervenire almeno per poter
osservare quante spese e fatiche avranno durato per co-
strurle. Diverse erano le maniere con cui gli antichi co-
struivano le strade carreggiabili (2). Nelle sarde poi si
osservano due maniere di costruzione; vale a dire pone-
vano uno strato orizzontalmente di pietre grandi poligone,
e sopra queste collocavano altro strato di pietre piccole o
(1) Questo si appella oggi su cantimi de su carni, perchè nelle pietre 'po-
ligone o di costruzione vi appariscono tuttora le rotaje, come nella via appia
in vicinanza a Puzzuoli.
(2) Ordinariamente la strada constava di tre operazioni: la prima appellavasi
statumeu che consisteva nel primo strato formato di scaglie e piccole pietre
mescolate con terra o sabbia: la seconda chiamavasi nucleus, ed era una specie
di smalto fatto di calcina, e pietruzze mescolate insieme: la terza finalmente era
il surnmum dorsunij o summa crusta composto di pietre piane poligone ossia
irregolari.