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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 1.1855

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Nr. 12 (Dicembre1855)
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Spano, Giovanni: Nuovi sepolcri
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Spano, Giovanni: Iscrizioni latine
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https://doi.org/10.11588/diglit.10802#0193

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184

forse per uso cosmetico, globi di monile in vetro, e pezzi
di ossidiana, come si trovarono in altre tombe (1).

L'oggetto però più interessante è un disco di terra
cotta, bucato nell'estremità per tenerlo appeso. Desso è
semplice e senza alcuna iscrizione, o figura, come quelli
che si trovano nelle tombe di Tliarros (2). Imita il disco
solare o lunare, e perciò era messo accanto al cadavere
come specie di amuleto, sebbene la tomba sia esclusiva-
mente romana, e non egiziana o cartaginese. I due cada-
veri seppelliti, dei quali non è rimasto che alcuni avanzi
ridotti in polvere ed appena riconoscibili, erano marito e
moglie. È una delle tombe più. antiche della dominazione
Romana, e forse dei secondo secolo prima dell'Era Volgare.

G. Spano

ISCRIZIONI LATINE
40

HOSPITAE . AGRABAE
COIVGI . VIX . ANN . XXX

UIC . SITA . EST
T. CLAVDIVS . ACTES . LIB.
AGRABAS . FECIT
BENEMERENTI . ET
SIBI . SVISQVE . POSTERIS

(1) Si trova con frequenza questa lava vetrosa nelle sepolture, come ne trovai
nelle tombe di Tharros, e di Truvine. Il line poi per cui la mettevano, V. Me-
moria suìV antica Truvine, pag. 12.

(2) V. Della Marmorei, Memoria sopra alcune antichità Sarde, ecc. pag. 140.
Di questi dischi una gran quantità se ne trovò negli scavi di Biora (Bullet.
pag. 152) dei quali parleremo in articolo separato.
 
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